Visita a domicilio: il medico di famiglia e il pediatra possono rifiutarsi?

Simone Micocci

25 Ottobre 2017 - 13:40

Il medico di famiglia e il pediatra hanno l’obbligo di effettuare visite a domicilio? Le visite domiciliari vanno retribuite? Facciamo chiarezza.

Visita a domicilio: il medico di famiglia e il pediatra possono rifiutarsi?

Pediatri e medici di famiglia sono obbligati ad assistere a domicilio i propri pazienti? Dipende dalle circostanze; la visita domiciliare, infatti, è un dovere al quale i medici non possono sottrarsi qualora il paziente si trovi in condizioni di salute talmente gravi da non permettergli di recarsi presso l’ambulatorio.

Probabilmente a molti di voi sarà capitato almeno una volta di stare male e di sentirsi rifiutare una visita a casa da parte del medico curante. La richiesta di soccorso da parte del paziente, infatti, spesso si traduce in una consulenza veloce di carattere telefonico. Lo dicono i dati: circa il 25% delle richieste di visite a domicilio riceve risposta negativa.

Il malcontento sempre più diffuso tra gli assistiti dovuto a medici di famiglia e ai pediatri che sempre più difficilmente si recano a casa, rende necessaria un po’ di chiarezza sulla questione.

A tal proposito bene essere consapevoli di come venga disciplinata dalla legge l’attività del medico generico e quali siano gli obblighi cui il medico è soggetto.

Gli obblighi di medici e pediatri

La disciplina del medico specializzato in medicina generale è demandata agli accordi collettivi nazionali firmati dalle rappresentanze sindacali dei medici ed aggiornati periodicamente.

Il medico di famiglia, in base al numero di assistiti deve effettuare un certo numero di ore settimanali di presenza ambulatoriale. In particolare è tenuto a

  • 5 ore settimanali se ha meno di 500 assistiti;
  • 10 ore settimanali se ha tra 500 e 1.000 assistiti
  • 15 ore ore settimanali se ha più di 1.000 mutuati.

Gli orari di ambulatorio possono essere gestiti in autonomia dal medico curante ma devono essere indicati fuori dallo studio in modo da essere comunicati ai propri pazienti.

Per il pediatra, invece, il limite dei pazienti che può avere in carico è pari ad 800. Il pediatra è obbligato a restare in ambulatorio per almeno 5 giorni alla settimana e ad esporre gli orari di visita in ambulatorio.

Il pediatra può svolgere la sua attività all’interno dei seguenti orari:

  • dalle 8.00 alle 20.00 nei giorni feriali;
  • dalle 8.00 alle 10.00 il sabato;
  • dalle 8.00 alle 14.00 nei giorni prefestivi.

Negli orari non di visita il pediatra è sostituito a tutti gli effetti dalla Guardia Medica.

Visite a domicilio: i medici sono obbligati ad accettare?

Per quanto attiene le visite a domicilio si evidenzia che queste ultime rientrano tra i compiti del medico della mutua, ma rivestono carattere di eccezionalità.

La necessità della visita domiciliare deve essere caratterizzata da elementi di evidente immobilità, che spesso all’atto della visita non sono riscontrati o sono totalmente differenti da come esposti dal paziente.

In base alla legge, la richiesta di prestazione al proprio domicilio è legittima sono in caso di non trasferibilità dell’ammalato. Il paziente, per aver diritto alla visita presso la propria abitazione deve trovarsi in uno stato di salute tale da non potersi recare presso l’ambulatorio.

Il punto è che la legge non fornisce alcun chiarimento interpretativo sul concetto di non trasferibilità, rendendo alquanto lacunosa la norma per quel che concerne i limiti di applicabilità.

Ci troviamo infatti di fronte ad una circostanza che può essere variamente interpretata e che va appurata di volta in volta, tenuto conto delle specifiche condizioni di salute dell’individuo e della sua età.

È opinione condivisa comunque che la febbre alta per un bambino non sia un fattore che obbliga il pediatra a procedere con una visita domiciliare. Anzi, in questo caso è più vantaggioso portare il bambino in ambulatorio, poiché grazie alla strumentazione presente nello studio medico si potrà effettuare una visita più accurata.

Modalità delle visite domiciliari

Le visite a domicilio devono essere effettuate in giornata qualora vengano richieste entro le ore 10.00 di mattina o qualora richieste dopo tale orario, devono essere fatte entro mezzogiorno del giorno successivo.

Il sabato, il medico non svolge attività presso lo studio ambulatoriale ma deve eseguire le visite a domicilio richieste entro le ore 10.00, nonché quelle richieste dopo le 10.00 del giorno precedente. Stesso criterio si applica per i giorni prefestivi.

La prestazione del medico curante deve essere effettuata gratuitamente presso il domicilio dell’ammalato. Tuttavia, come ritenuto dalla Cassazione, qualora la visita non sia giustificata dal requisito della non trasferibilità, può lecitamente essere effettuata dal medico a titolo oneroso.

Ritiene infatti la Suprema Corte che, qualora il paziente non sia in condizioni così gravi da non potersi recare in ambulatorio, si tratterà di una visita privata svolta dal dottore come libero professionista.

Trattandosi di una prestazione libero professionale (che non rientra nelle prestazioni in regime di convenzione con il servizio sanitario nazionale) dovrà essere adeguatamente retribuita. Inoltre, anche la visita effettuata fuori orario può essere a pagamento.

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