Visite fiscali in aumento per i dipendenti pubblici secondo le statistiche pubblicate dall’INPS relative al secondo trimestre del 2019. In drastico aumento i certificati per i dipendenti pubblici con meno di 30 anni.
Visite fiscali in aumento per i dipendenti pubblici, mentre i controlli nel privato rimangono pressoché stabili.
Secondo le statistiche pubblicate dall’INPS, infatti, si è registrato un aumento del 34% del numero di controlli effettuati ai dipendenti pubblici.
Il numero dei certificati del primo trimestre del 2019 risultano in crescita rispetto allo stesso periodo del 2018 sia per il settore privato (+6,8%) che per il settore pubblico (+7,6%).
Sorprendente l’aumento dei certificati trasmessi da parte dei giovani lavoratori dipendenti pubblici, poiché è quasi raddoppiata, e in netto contrasto con le percentuali che riguardano le altre fasce d’età.
Visite fiscali in aumento, dipendenti pubblici nel mirino dell’INPS
L’occhio vigile dell’INPS è puntato soprattutto sui dipendenti pubblici da quanto emerge dalle statistiche sulle visite mediche pubblicate il 29 agosto 2019, che riguardano il secondo trimestre di quest’anno.
Per quanto riguarda l’attività di verifica dello stato di malattia nel periodo preso in considerazione rispetto allo stesso lasso di tempo dell’anno precedente, si registra un particolare incremento del numero di visite per il settore pubblico del Polo unico (+33,9%), mentre nel settore privato sono aumentate solo per il 1,9%.
Confermata quindi la grande differenza esistente tra il numero di visite fiscali eseguite nel settore pubblico rispetto al privato, rispettivamente 104 e 38 ogni mille certificati.
Nel settore pubblico la maggior parte delle visite fiscali viene effettuata su richiesta del datore di lavoro.
Una percentuale minima, il 14%, sono disposte d’ufficio e anche il tasso di idoneità è molto diverso: 38 ogni 100 visite richieste dal datore di lavoro contro 11 ogni 100 disposte d’ufficio.
Nel settore privato invece la maggior parte delle visite mediche di controllo, circa il 64%, sono disposte d’ufficio.
Visite fiscali, se il lavoro pubblico fa male ai giovani
Guardando attentamente le statistiche pubblicate dall’INPS, è curioso un dato in particolare, ovvero il considerevole aumento dei certificati trasmessi dei giovani al di sotto dei 30 anni nel settore statale.
Si tratta di un aumento degno di nota, considerando che arriva quasi a raddoppiarsi rispetto ai dati dello stesso periodo di riferimento del 2018.
L’anno scorso infatti i certificati trasmessi sono stati 13.683, nel 2019 sono arrivati a 20.159 per un aumento del 47,3%. Il dato sorprende anche in relazione al fenomeno dell’assenteismo che da sempre mina alla qualità del lavoro dei dipendenti statali. Mai fare di tutta l’erba un fascio, sia chiaro, ma un incremento tanto considerevole appare ingiustificato e fa sorgere non pochi sospetti.
Quel che è evidente è che le altre fasce d’età (30-49 anni e +50) sono interessate da un incremento minore.
Visite fiscali 2019, il tasso di idoneità cala leggermente nel privato
In base a quanto registrato dalle statistiche dell’INPS, il tasso di idoneità è in leggero calo nel settore privato, mentre è piuttosto stabile in quello pubblico.
Il tasso di idoneità misura il numero di visite con esito idoneità al lavoro rispetto al numero di visite effettuate: nel secondo trimestre del 2019 ogni 100 visite effettuate nel pubblico, 34 risultano con esito di idoneità, contro 18 nel privato.
Per le visite richieste dal datore di lavoro, il tasso di idoneità nel secondo trimestre 2019 per il settore privato è in diminuzione rispetto al trimestre precedente mentre per il settore pubblico è in aumento.
Per quanto riguarda le visite d’ufficio, l’andamento del tasso di idoneità risulta in diminuzione sia per il settore privato che per il settore pubblico.
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