Vitalizi per ex-senatori: si riaccende la lotta sul taglio del compenso voluto dal Movimento 5 Stelle. Il Senato potrebbe abolire il provvedimento dei pentastellati, attivo anche alla Camera. Cosa succederebbe? Ecco chi guadagnerebbe di più senza la diminuzione della rendita.
La questione del taglio dei vitalizi al Senato è tornata di stretta attualità. La storica battaglia del Movimento 5 Stelle, infatti, si è nuovamente accesa dopo la decisione della Commissione del Contenzioso di Palazzo Madama di valutare l’opportunità di ripristinare il vecchio compenso, a seguito di 700 ricorsi ricevuti da x senatori.
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Verrebbe, in questo modo, annullato il provvedimento dei pentastellati, operativo anche per i deputati. Oltre alla questione strettamente politica, con i grillini tornati combattivi e vivaci nel pieno della loro crisi di identità per difendere una loro storica vittoria legislativa, c’è la faccendo economica che suscita interesse.
Non sono pochi, infatti, coloro che hanno ottenuto una diminuzione dell’assegno “pensionistico” dopo la novità introdotta sul calcolo del compenso.
Il tema dei vitalizi del Senato, quindi, chiama in causa politici illustri. Scopriamo quanto potrebbero prendere di più gli ex senatori senza l’attuazione del - poco amato - taglio.
Vitalizi senatori: quanto prendono i politici con e senza il taglio
Il tema è di quelli che arrivano dritti alla “pancia” degli elettori: quanto percepiscono i senatori solo per essere stati a Palazzo Madama per l’intero mandato. Il vitalizio non è propriamente una pensione, in quanto l’attività politica non è intesa come un lavoro a tutti gli effetti, ma piuttosto si classifica come una rendita percepita per tutta la vita.
Il Movimento 5 Stelle aveva portato avanti questa battaglia con determinazione e in nome di una giustizia sociale e proprio con queste parole sta invocando la piazza in difesa del taglio dei vitalizi.
In attesa di capire cosa accadrà il 20 febbraio in Commissione del Contenzioso del Senato, che dovrà decidere se ripristinare o meno il vecchio sistema di calcolo della rendita e abolire il taglio, ecco alcuni nomi di politici illustri coinvolti nella questione.
Sono diversi, infatti, gli ex senatori colpiti dalla diminuzione del compenso a seguito del provvedimento targato Movimento 5 Stelle. Ecco come potrebbe cambiare il vitalizio per alcuni illustri politici, passando dal compenso con il taglio a quello senza la decurtazione:
- Francesco Rutelli: da 7.801 a 9.512
- Francesco Storace: da 4.360 a 6.540
- Maurizio Sacconi: da 6.392 a 9.885
- Riccardo Villari: da 3.541 a 6.217
- Carlo Vizzini: da 7.903 a 10.631
- Goffredo Bettini: da 3.964 a 6.590
- Salvatore Crocetta: da 2.890 a 6.590
- Alessandra Mussolini: da 5.238 a 9.014
- Adriana Poli: da 7.688 a 9.885
La questione, quindi, non è soltanto ideologica o politica. Le cifre, in alcuni casi, cambiano di non poco. I grillini sono tornati all’attacco su una battaglia di principio considerata intoccabile.
Cosa accadrà davvero il 20 febbraio? E, soprattutto, la vicenda del taglio dei vitalizi dei senatori sarà il tema giusto per ricompattare i grillini?
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