Wall Street crolla, tonfo in Asia: quanto fanno paura Fed e guerra?

Violetta Silvestri

22/02/2023

Giornata nera per i mercati: al tonfo di Wall Street segue il crollo degli indici asiatici. Sono due le grandi minacce per gli investitori, la guerra pronta a diventare nucleare e le mosse sui tassi.

Wall Street crolla, tonfo in Asia: quanto fanno paura Fed e guerra?

C’è nervosismo nei mercati.

Le borse asiatiche sono scese al minimo di 47 giorni e Wall Street ha archiviato una pessima seduta, mentre le prospettive in rialzo per i tassi di interesse e le tensioni geopolitiche hanno pesato sugli asset rischiosi.

I mercati hanno vacillato negli ultimi giorni, con gli investitori che si preparano a ulteriori aumenti del costo del denaro per combattere l’inflazione, con la minaccia di una recessione non del tutto allontanata.

Se da una parte si attendono con trepidazione le prossime riunioni di marzo della Federal Reserve della Bce, dall’altra i trader tengono d’occhio l’escalation della guerra in Ucraina. A un anno dall’invasione russa, il clima è moto teso e la soluzione lontana.

Asia a picco, Wall Street sprofonda: che succede nei mercati?

Tutti gli indici asiatici viaggiano in profondo rosso. Il Nikkei giapponese è sceso di oltre l’1,30%, nella sua peggiore performance in circa un mese dopo il rapporto dell’indice dei responsabili degli acquisti che mostrava la contrazione del settore industriale.

Inoltre, la Banca del Giappone ha dichiarato che effettuerà acquisti di titoli di emergenza, in una mossa per contenere rendimenti elevati, visto che i titoli di Stato giapponesi a 10 anni hanno toccato lo 0,505% per la seconda sessione consecutiva, superando il limite dello 0,5% della BOJ e raggiungendo il livello più alto dal 18 gennaio.

Nella notte, le azioni statunitensi hanno registrato il giorno peggiore degli ultimi due mesi, poiché gli investitori sono stati innervositi dai dati economici che suggeriscono che i tassi di interesse dovrebbero aumentare ulteriormente dopo mesi di ralzi da parte della Federal Reserve.

L’indice blue-chip S&P 500 ha chiuso in ribasso del 2%, con cali in ogni settore. Il Nasdaq Composite, fortemente tecnologico, è scivolato del 2,5%. Entrambi gli indici hanno registrato le perdite giornaliere più elevate dal 15 dicembre.

L’indice Vix, una misura della volatilità del mercato azionario e spesso soprannominato «l’indicatore della paura» di Wall Street, è salito sopra 23, il secondo livello più alto dell’anno.

L’indice composito dei responsabili degli acquisti statunitensi di S&P Global ha registrato una lettura di 50,2, un massimo di otto mesi che ha superato le aspettative del mercato di 47,5, secondo i dati rilasciati martedì. Questo indica una economia ancora molto forte e lascia dunque spazio per mosse aggressive della Fed.

“Un mercato del lavoro teso e una domanda resiliente dei consumatori potrebbero spingere la Federal Reserve a mantenere la sua campagna di aumento dei tassi fino all’estate”, ha affermato Jeffrey Roach, capo economista di LPL Financial. “Gli investitori dovrebbero aspettarsi volatilità fino a quando i mercati e le banche centrali non raggiungeranno un accordo sul percorso previsto per i tassi di interesse.”

Kerry Craig, stratega del mercato globale di JPMorgan Asset Management ha commentato: “Penso che la preoccupazione maggiore al momento riguardi le prospettive sugli utili e quanto scenderanno davvero da qui ... contro l’incertezza sulla probabilità di una recessione negli Stati Uniti”.

Guerra nucleare in vista? I mercati osservano e temono

Non c’è soltanto la preoccupazione di tassi ancora molto alti a impensierire i mercati. Il tema della guerra, infatti, si sta facendo assai rischioso. C’è una triangolazione Russia-Cina-Usa che può esplodere.

Putin ha dichiarato che la sua nazione sospenderà l’osservazione del trattato sulle armi nucleari New START con gli Stati Uniti, una decisione che il segretario di Stato Antony Blinken ha definito “irresponsabile”. Il presidente Joe Biden ha risposto a Putin, dicendo che non avrebbe mai vinto la sua guerra in Ucraina. La Casa Bianca sarebbe inoltre disposta a sanzionare le società cinesi che sostengono l’invasione russa dell’Ucraina, ha affermato il vice segretario al Tesoro Wally Adeyemo

“Questa (sospensione del patto nucleare) ha stimolato la fase successiva delle preoccupazioni per l’escalation, invocando una risposta del presidente Biden in Polonia affermando che la Russia non vincerà mai la guerra e promettendo maggiore sostegno all’Ucraina”, ha dichiarato il team di strategia APAC di Saxo Markets nella nota del cliente. “L’attenzione è ora rivolta alla Cina, che deve sostenere le sue parole del trattato di pace con l’azione dopo essere stata accusata di fornire armi alla Russia”.

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