La seconda parte della seduta odierna è all’insegna dei ribassi su Piazza Affari. Particolarmente penalizzati i titoli del comparto oil&gas sulla scia del crollo del prezzo del petrolio
Dopo un inizio di seduta che ha visto le quotazioni del FTSE Mib veleggiare in territorio leggermente positivo, le vendite sono ricominciate a fioccare dopo l’apertura di Wall Street. Il principale indice italiano lascia sul terreno, al momento della scrittura, un -0,39%, attestandosi a 20.550,89 punti.
A pesare sono i titoli del comparto petrolifero, in particolare Saipem, che sta cedendo il 2,91% sulla scia del crollo del petrolio WTI. La materia prima, che perisce a causa del conflitto commerciale tra Usa e Cina, sta cedendo oltre il 4% di valore, con il WTI che si attesta a 51,47 dollari al barile.
Per quanto concerne il comparto bancario, Banco BPM e Unicredit si trovano ai poli opposti del maggiore listino milanese. La causa di questa situazione è attribuibile alla pubblicazione dei risultati del secondo trimestre 2019.
Per l’istituto di credito guidato da Giuseppe Castagna, il periodo aprile-giugno di quest’anno si è rivelato particolarmente positivo, con un utile netto di 442,6 milioni di euro (per approfondire).
Sul versante opposto, Unicredit ha reso noto che nel secondo trimestre dell’anno ha registrato un margine di interesse a 2,55 miliardi di euro, in calo rispetto al medesimo periodo del 2018.
Sottotono anche l’utile operativo, che segna un calo del 5% a/a segnando i 4,51 miliardi di euro. La banca di Piazza Gae Aulenti ha infine abbassato le previsioni sui ricavi per l’intero anno a 18,7 miliardi di euro (clicca qui per i conti del secondo trimestre 2019).
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