Zona bianca: la proposta di Giovanni Toti per festeggiare il Natale senza restrizioni

Antonio Cosenza

30/11/2020

Natale con una nuova zona bianca per festeggiare senza restrizioni nelle Regioni dove la situazione sanitaria appare sotto controllo. Questa la proposta del Governatore della Liguria, Giovanni Toti.

Zona bianca: la proposta di Giovanni Toti per festeggiare il Natale senza restrizioni

In queste ore si sta parlando con insistenza di una nuova zona bianca, la quale si andrebbe ad aggiungere alle altre tre zone istituite con il DPCM del 3 novembre scorso, ossia gialla, arancione e rossa.

L’idea di istituire una zona bianca, della quale farebbero parte le Regioni dove la situazione contagi non desta particolare preoccupazione, è di Giovanni Toti, Governatore della Regione Liguria. Questo, in diretta Facebook, ha annunciato di voler chiedere al Governo la possibilità di introdurre una nuova zona - di colore bianco - con il DPCM atteso per il 3 dicembre e con il quale verranno indicate le regole per il Natale.

D’altronde, ci sono diverse anticipazioni riguardo al come festeggeremo il Natale e per il momento non sembra ci sarà quell’allentamento delle restrizioni tanto sperato. Anzi, semmai le regole saranno persino più severe: ristoranti chiusi per tutta la giornata di Natale e Santo Stefano, spostamenti vietati anche tra Regioni della zona gialla.

Ma queste regole rischiano di penalizzare oltre misura quelle Regioni dove ad oggi la situazione contagi non desta particolare preoccupazione: da qui nasce la proposta di Toti di istituire una zona bianca, la quale però - come vedremo di seguito - è di difficile realizzazione.

Zona bianca per Natale: ecco cosa si potrebbe fare nelle Regioni con meno contagi

La proposta di Giovanni Toti, quindi, prevede l’inserimento di una zona bianca al fianco di quella gialla, rossa e arancione. Una zona della quale farebbero parte solamente le Regioni dove l’indice Rt è molto basso.

In questo modo si potrebbero allentare le misure di restrizione anti Covid rendendole proporzionali alla situazione sanitaria di un determinato territorio.

Ma cosa si potrebbe fare di diverso nell’area bianca rispetto alla gialla? Secondo il Governatore della Regione Liguria qui si potrebbero concedere ai cittadini “varie piccole libertà”. Ad esempio, si potrebbe ritardare l’orario della chiusura serale dei servizi di ristorazione, per i quali oggi il servizio al tavolo è sospeso a partire dalle 18:00.

Qui si potrebbe anche ritardare l’orario di inizio del coprifuoco. In questo modo si potrebbe permettere, ad esempio, alle persone di andare a messa a mezzanotte alla Vigilia.

E ancora: nella zona bianca si potrebbe “dare un pò più di libertà al mondo del commercio, della ristorazione, dell’agroalimentare, ma anche a chi vuole andare alla messa di mezzanotte”. E a chi gli fa notare che in questo modo potrebbe esserci una ripresa dei contagi, Toti risponde che semmai necessario “qualche altro sacrificio lo faremo a gennaio, anche perché tanto con il Covid dovremo conviverci per tutta la primavera”.

Troppo importante - secondo il Governatore - permettere un Natale più libero, in quanto rappresenta un momento fondamentale per “l’economia del Paese e per la nostra socialità”.

Zona bianca: perché secondo il CTS non è un’idea realizzabile

A bocciare l’idea di Giovanni Toti riguardante l’istituzione di una zona bianca è stato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità nonché membro del Comitato tecnico scientifico che sta affiancando il Governo nella gestione della pandemia.

Secondo Locatelli, infatti, sarebbe troppo rischioso allentare le restrizioni durante il periodo natalizio. Dobbiamo essere prudenti in queste settimane per poi arrivare al 15 gennaio nella condizione di poter iniziare “le pianificazioni e le realizzazioni dei vaccini”.

Anche Locatelli si è detto fiducioso rispetto al futuro, confermando che per la prima volta si intravedono “spiragli di luce dopo un periodo di tenebre profonde”; non per questo, però, è arrivato il momento di istituire una zona bianca. Dobbiamo abituarci, quindi, all’idea che quello che ci prepariamo a festeggiare sarà un Natale all’insegna delle restrizioni.

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