100.000 casi di coronavirus in arrivo in Italia? Lo scenario post-vacanze che allarma

Flavia Provenzani

12/08/2020

I 100.000 italiani in vacanza all’estero, Paesi dove i casi di coronavirus sono in forte aumentano, costituiscono una forte minaccia per il sistema sanitario nazionale.

100.000 casi di coronavirus in arrivo in Italia? Lo scenario post-vacanze che allarma

Uno scenario da incubo quello che viene dipinto pensando al rientro degli italiani dalle tradizionali vacanze estive.
In oltre 100.000, infatti, starebbero trascorrendo le proprie ferie in località turistiche considerate ad alto rischio, spesso senza neanche seguire le linee guida base come indossare la mascherina quando non è possibile mantenere il distanziamento sociale ed evitare gli assembramenti.

Se anche solo una piccola parte di questi dovesse tornare in Italia e risultare positivo al coronavirus, i nostri ospedali rientrerebbero velocemente in forte crisi gestionale. E a nulla serve il drastico calo dei cittadini che hanno deciso di non partire per l’estero: il numero di chi invece ha deciso di spostarsi si rivela essere tanto grande da costituire potenzialmente una grave minaccia sanitaria, impossibile da monitorare con attenzione tramite tamponi e test sierologici.

100.000 italiani in vacanza a rischio contagio da coronavirus

I vacanzieri che hanno deciso di spostarsi al di fuori dell’Italia quest’anno ad agosto sono solo una piccola frazione del tradizionale flusso di spostamenti che si registra solitamente in questo periodo dell’anno. Tuttavia, il rischio si insinua non tanto nell’andata, quanto nel ritorno. Il rientro in massa di chi ha soggiornato in luoghi di villeggiatura, come Croazia, Grecia e Malta - in cui si stanno sviluppando nuovi importati focolai di coronavirus - metterebbe sicuramente (di nuovo) a dura prova i controlli tramite il sistema sanitario nazionale, soprattutto i reparti di terapia intensiva

Per questo motivo diventa ancor più essenziale che il Governo Conte proceda velocemente con l’implementazione di controlli in entrata: tamponi rapidi, test sierologici, isolamenti e quarantene. La situazione, tuttavia, sarà comunque poco gestibile causa il gran volume di chi è o si sta apprestando a partire al di fuori dell’Italia.

A fare una stima del numero di italiani che rischiano di portare nel Belpaese la positività al COVID-19 come triste souvenir è il collega de Il Messaggero Mauro Evangelisti: fino a 2.000 sono gli italiani che ogni giorni ad agosto partono dal porto di Ancona verso mete come Croazia e Grecia; una fetta dei circa 70.000 passeggeri giornalieri tra partenze e arrivi su Malpensa e Fiumicino vola verso Spagna e Grecia, ma sono in migliaia a partire per l’estero anche dagli altri aeroporti italiani. Aggiungiamo un gran numero di persone che quest’anno ha deciso di viaggiare in macchina, chi poi ha scelto pullman, treni e traghetti, ed ecco che la cifra di 100.000 italiani che visitano e visiteranno una località a rischio viene presto raggiunta.

Chiunque sia in vacanze in un Paese dove si sta verificando un aumento dei contagi da COVID-19 è chiamato a prestare la massima attenzione, indossare la mascherina e, al rientro, evitare i contatti con i soggetti più a rischio.

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