Secondo Gianpaolo Nodari, AD di J. Lamark, il settore delle biotecnologie potrebbe brillare durante quest’anno a causa del suo costante e crescente sviluppo
L’anno scorso si è chiuso all’insegna delle perdite su gran parte dei mercati mondiali, con gli operatori preoccupati per gli sviluppi degli accadimenti geopolitici, primo tra tutti la guerra commerciale tra Usa e Cina. Non fa eccezione l’industria delle biotecnologie, con l’indice Nasdaq Biotech che ha perso il 9% durante il 2018.
Secondo Gianpaolo Nodari, amministratore delegato di J. Lamark, il comparto biotecnologico offre però interessanti opportunità, testimoniate dai numerosi progressi delle cosiddette “Life Sciences”.
Sono stati infatti approvati nuovi farmaci, con l’anno appena trascorso che ha avuto il maggior numero di approvazione di nuovi farmaci dalla FDA da oltre vent’anni. Non fanno eccezione le IPO: ci sono infatti state 55 nuove quotate nel 2018, in aumento rispetto alle 40 del 2017.
“L’ultimo anno è stato tuttavia cruciale per le case farmaceutiche che, con operazioni di spin-off e acquisizioni strategiche, hanno rimodellato i loro portafogli prodotti attraverso un’innovazione sempre più ampia. Sappiamo per esperienza che le aziende che sanno innovare si trasformano prima o poi in leader del mercato e possono creare ingenti ricchezze per i loro azionisti” afferma Nodari.
Secondo l’amministratore delegato di J. Lamark, questo sarà un anno migliore per le biotecnologie, con il comparto che sta vivendo un “nuovo periodo di trasformazione ed innovazione”. Per il comparto, la linfa vitale per il successo è individuabile negli investimenti in innovazione.
“Secondo noi l’investimento in biotecnologia o farmaceutica non è solo un modo per scommettere su un’economia più debole. Qui si trovano aziende con risposte reali per esigenze reali che stanno creando prodotti che non possono essere replicati o che non lo saranno per molti anni e che, seppur spesso molto costosi, sono pensati per aiutare le persone a guarire da devastanti malattie o migliorare la loro qualità di vita. Quando gli investitori capiranno che avanzare nella scienza significa far progredire i profitti, il settore ritroverà le grandi performance a cui ci ha abituato” chiosa Gianpaolo Nodari.
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