Il 2020 non è l’anno peggiore di sempre: secondo gli esperti è un altro

Mario D’Angelo

06/12/2020

2020 l’anno peggiore di sempre? Neanche per sogno, rivela uno storico

Il 2020 non è l’anno peggiore di sempre: secondo gli esperti è un altro

Il 2020 è stato appena eletto il peggiore di sempre dal Time magazine. Fra una pandemia globale che non ha fatto sconti in termini di vite umane e danni all’economia, rischio di terza guerra mondiale (nucleare), incendi inestinguibili dovuti ai cambiamenti climatici e allargamento delle disuguaglianze economiche e sociali, sarebbe difficile dare torto all’autorevole rivista.

Eppure secondo gli storici il 2020 non è niente rispetto al 536, davvero l’anno peggiore della storia dell’umanità.

L’anno peggiore dell’umanità non è il 2020, dice lo storico

Non è il 2020, anno della pandemia di Covid-19, l’anno peggiore in cui essere vivi. Non è stato il 1349, in cui la peste nera dimezzò la popolazione europea, né il 1918, quando la spagnola uccise dalle 50 alle 100 milioni di persone. No, secondo lo studioso Michael McCormick, docente di storia medievale all’Università di Harvard, la risposta è 536.

Poco più di 1.500 anni fa, infatti, una misteriosa “epidemia di nebbia” scese su Europa, Medio Oriente e alcune parti dell’Asia, oscurando mezzo mondo per 18 mesi. Scrisse lo storico bizantino Procopio di Cesarea che per l’intero anno il sole fu luminoso quanto la luna. E così le temperature dell’estate del 536 scesero drasticamente, dando il via alla decade più fredda degli ultimi 2.300 anni.

Gli eventi del 536 trascinarono l’Europa in una crisi lunga un secolo

In quella fredda estate del 536 scese la neve anche in Cina, le coltivazioni avvizzirono e milioni di persone morirono di fame. Ma gli effetti di quell’anno terribile non finirono lì, perché fu la malnutrizione, probabilmente, a favorire l’epidemia di peste bubbonica del 541 che eliminò un terzo o la metà della popolazione dell’Impero Romano d’Oriente, accelerandone la caduta.

Molte volte gli storici si sono interrogati sulle cause di una nebbia così persistente. La risposta più accreditata è quella di due eruzioni vulcaniche, una dietro l’altra, che sparsero ceneri su tutto l’emisfero settentrionale.

Le ripetute eruzioni vulcaniche, seguite dalla peste, trascinarono l’Europa in una stagnazione economica che durò fino al 640.

ONU avverte: Nel 2021 carestie di proporzioni bibliche

Quanto al 2020, il professor McCormick ha detto: “Chiaramente è stato un brutto anno e non è ancora finito. È importante rendersi conto che le conseguenze sul medio e lungo termine degli eventi rimangono nascoste per un certo tempo mentre si formano complesse catene di causalità in settimane, mesi, decadi, e anche secoli, finché astuti giornalisti o storici non cominciano a individuarle”.

Anche per l’impatto dell’anno che volge al termine, ha avvertito l’ONU nei giorni scorsi, il 2021 sarà «un anno davvero pessimo», con potenziali carestie di “proporzioni bibliche”.

Argomenti

Iscriviti a Money.it