Nel giorno in cui la Fed decide sui tassi, i mercati sono alle prese con almeno 3 notizie cruciali. Cina, Usa e colossi tech sono al centro dell’attenzione degli investitori, ecco perché.
In attesa della decisione della Fed, i mercati sono alle prese con 3 notizie rilevanti per gli investitori.
La sessione asiatica è stata archiviata con gli indici cinesi ancora in rosso, pressati da dati macro poco incoraggianti sulla crescita del dragone e da un sentiment che resta scettico sulla capacità di Pechino di stimolare in modo efficace la ripresa.
Negli Usa si attende l’esito della riunione di due giorni della banca centrale, anche se è quasi certo che i tassi di interesse resteranno ancora invariati. Tutti i riflettori sono puntati su Powell: offrirà nuovi spunti su quando si comincerà a diminuire il costo del denaro?
Sullo sfondo l’allerta è massima sull’evoluzione della guerra in Medio Oriente, ormai allargata al Mar Rosso con tutte le potenziali ripercussioni innanzitutto sui prezzi del petrolio. Intanto, ieri il Fondo Monetario Internazionale ha aperto uno spiraglio di ottimismo sulla crescita dell’economia globale. Le stime sono migliorate per il Pil mondiale, pur con turbolenze sempre in agguato.
In questo contesto, gli investitori oggi valutano 3 fattori chiave per i mercati.
1. Fed in focus, quando il primo taglio tassi?
Le aspettative degli analisti sono su tassi di interesse invariati in questa riunione di fine gennaio. L’attenzione, tuttavia, sarà concentrata sulla conferenza stampa di Jerome Powell, nonché su eventuali suggerimenti da parte dei politici su quanto presto la Fed potrebbe iniziare ad allentare il costo del denaro.
“È troppo presto per rivendicare la vittoria sull’inflazione...Pertanto, ci aspettiamo che al FOMC di questa settimana persistano accenni di linguaggio aggressivo”, ha affermato Benoit Anne, amministratore delegato del gruppo soluzioni di investimento di MFS Investment Management. “Ma non c’è nulla di cui preoccuparsi. Il contesto macroeconomico è buono come non lo vedevamo da molto tempo, caratterizzato da rischi di recessione ridotti e dinamiche disinflazionistiche favorevoli”, ha aggiunto.
I dati di martedì hanno mostrato che le opportunità di lavoro negli Stati Uniti sono aumentate inaspettatamente a dicembre e i dati del mese precedente sono stati rivisti al rialzo, indicando un mercato del lavoro ancora resiliente che probabilmente darà alla Fed spazio per mantenere i tassi più alti più a lungo.
2. Crisi Cina
I mercati cinesi hanno chiuso in ribasso, delusi anche da un’indagine ufficiale sulle fabbriche nella quale è emerso che l’attività manifatturiera a gennaio si è contratta ancora per il quarto mese.
La seconda economia mondiale fatica a riprendere slancio e la fiducia degli investitori vacilla. Inoltre, secondo quanto si legge su Bloomberg, il dragone sta procedendo verso il suo più grande consolidamento nel settore bancario con la fusione di centinaia di istituti di credito rurali in colossi regionali.
I segnali sono di stress finanziario. Dopo aver progettato fusioni di cooperative e banche commerciali rurali in almeno sette province a partire dal 2022, i politici hanno individuato la gestione dei rischi nel settore da 6,7 trilioni di dollari come una delle massime priorità per quest’anno, indicando che un’altra ondata di consolidamento è in arrivo.
3. Microsoft, la trimestrale brilla
Microsoft ha registrato la crescita dei ricavi più forte dal 2022, stimolata dall’interesse per i nuovi prodotti di intelligenza artificiale che a loro volta stanno spingendo una rinnovata spesa per il cloud computing.
I ricavi nel secondo trimestre sono aumentati e gli utili per azione hanno superato le stime di consenso degli analisti. Negli ultimi mesi gli investitori hanno rilanciato le azioni, scommettendo che la società possa diventare una potenza dell’intelligenza artificiale e spiccare tra le Magnifiche 7.
In numeri, i ricavi sono aumentati di circa il 17% anno su anno, raggiungendo i 62,1 miliardi di dollari, battendo la stima di Street consensus di 61,1 miliardi di dollari. L’utile per azione (EPS) rettificato è aumentato del 33% rispetto allo scorso anno, a 2,93 dollari, superando le stime di 2,76 dollari per azione, come hanno mostrato i dati LSEG.
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