L’anno appena concluso ha visto i mercati finanziari segnare nuovi record nonostante la contrazione dell’economia reale. Ma ora, secondo gli analisti, alcuni rischi all’orizzonte potrebbero frenare le ambizioni degli investitori.
Quali sono i 3 principali rischi che potrebbero frenare i mercati finanziari nel corso del 2021?
Un interrogativo, questo, che sorge al termine di un anno da record per le piazze finanziarie, supportate dai Qe pandemici approvati dalle banche centrali e dalle politiche “dovish” sui tassi d’interesse che hanno incentivato la trasmigrazione dal mercato obbligazionario a quello azionario.
Anche queste prime settimane dell’anno, a ben vedere, stanno registrando una crescente fiducia degli investitori nel rally dei mercati, con l’indice Dow Jones che – nonostante la crisi politica negli Stati Uniti, culminata nell’assalto al Congresso da parte di fronde della destra estrema statunitense – ha segnato la scorsa settimana il suo record storico (31.000 punti).
Ma questo clima di eccessivo ottimismo, che negli ultimi mesi ha alimentato il disaccoppiamento tra i mercati finanziari e l’economia reale, potrebbe ora essere smorzato da nuovi rischi che già si stagliano all’orizzonte: i dettagli.
1. I Governi potrebbero mettere un freno agli aiuti fiscali
Finora, le continue iniezioni di liquidità – ultimo in ordine di tempo il pacchetto di stimoli fiscali da 900 miliardi di dollari approvato dal Congresso USA durante le feste natalizie – hanno supportato le (alte) valutazioni dei titoli sul mercato, permettendo agli investitori di capitalizzare nonostante la recrudescenza della pandemia e l’inasprimento delle tensioni politiche nella prima democrazia del mondo, gli Stati Uniti.
Ed è proprio sul fronte degli aiuti fiscali, secondo la Pacific Investment Management Company (Pimco), che potrebbe annidarsi uno dei principali rischi per i mercati finanziari: dopo la messa a punto di diversi piani di aiuti anti-Covid, e con la progressiva distribuzione degli immunizzanti targati Pfizer, Moderna e AstraZeneca, i Governi rischiano infatti di perdere l’appetito per gli stimoli fiscali, finendo così per ostacolare la ripresa economica nella seconda metà dell’anno.
2. Sotto i riflettori le manovre della Cina
A preoccupare, inoltre, sono le evoluzioni sul fronte Cinese, dove le autorità di Pechino hanno aumentato la stretta sui colossi tech nazionali. L’inasprimento delle condizioni finanziarie – secondo gli analisti – aveva già costretto i mercati emergenti ad una battuta d’arresto, a causa dell’eccessiva dipendenza di quest’ultimi dai programmi d’acquisto di commodity del Dragone.
Come osservato da Pimco, l’economia cinese dovrebbe cercare di trovare un equilibrio tra gli sforzi di riduzione della leva finanziaria e il dovuto supporto alle imprese in tempo di pandemia, sebbene l’operazione presenti un grado di difficoltà non irrilevante.
3. Preoccupano le conseguenze della pandemia
La distribuzione inclusiva dei vaccini, presto o tardi, finirà per frenare e infine annullare la circolazione del virus. Più difficile, invece, sarà sradicare quella mentalità che la pandemia ha instillato nei consumatori e nelle imprese durante il corso dell’ultimo anno.
Una mentalità inevitabilmente votata alla prudenza, poiché tra misure restrittive e stimoli fiscali a singhiozzo, il tessuto imprenditoriale globale ha dovuto spesso navigare a vista negli ultimi dodici mesi.
Ora, queste eredità – che contano, tra le altre, la perdurante avversione al consumo e la crescente prudenza delle aziende sul fronte degli investimenti – potrebbero costringere i mercati finanziari a rivedere al ribasso le stime dei profitti per il 2021, in uno scenario che finirebbe per minacciare il decennale «bull market».
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