Pare che alcune tra le regioni stiano utilizzando dei trucchi per rimanere in zona bianca ed evitare il cambio di colore: vediamo quali.
La variante Delta dilaga, la campagna vaccinale procede con ritmi abbastanza buoni e le regioni fanno i salti mortali per restare in zona bianca ed evitare il cambio di colore verso il giallo.
Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, alcune regioni starebbero comunque utilizzando dei trucchi per dirigere i dati verso il colore bianco, misura che implica quasi del tutto l’assenza di misure restrittive.
Vediamo quali sono i trucchi utilizzati dalle regioni per restare in zona bianca.
Perché si usano trucchi per restare in zona bianca
Si usano trucchi per restare in zona bianca perché le regioni hanno timore di dover nuovamente andare incontro a chiusure. Questo comporterebbe non pochi disagi alle attività locali, specialmente dopo le esperienze degli ultimi mesi per ristorazione e luoghi commerciali.
In realtà, pare non cambi molto tra zona bianca e zona gialla per chi è in possesso di green pass. La vera differenza consiste nel fatto che in zona gialla vige l’obbligo di utilizzare la mascherina sempre - e quindi, anche all’aperto - e il limite di 4 persone al ristorante.
Sembra, comunque, che alcune regioni stiano inventando dei trucchi per non passare in zona gialla. Le regioni incriminate sarebbero, nello specifico, la Sardegna, il Friuli-Venezia Giulia e anche la Sicilia che invece vuole evitare l’arancione. I trucchi utilizzati dalle regioni incriminate per evitare il cambio di colore sono 3: vediamo quali.
1. Il trucco Friuli-Venezia Giulia per rimanere in zona bianca
Il primo trucco - o comunque, l’espediente per rimanere in zona bianca che è stato definito come tale - per non passare in giallo, è quello che deriva dall’esempio del Friuli-Venezia Giulia, dove pare si stiano ritoccando alcuni dati.
Questo ritocco consiste nel dichiarare più posti di terapia intensiva di quelli effettivamente a disposizione. Ciò significa che i posti di terapia intensiva attualmente operativi all’attivo sono di numero interiore rispetto a quelli dichiarati dall’amministrazione regionale al Ministero.
Di 175 posti di terapia intensiva dichiarati, sembra che all’attivo ce ne siano di fatto solo 82. I 175 posti sembrano essere un dato irreale riferito alla capienza massima che era stata raggiunta nel picco più alto della pandemia e non a una stima attuale della situazione odierna.
2. Il trucco Sardegna per rimanere in bianco
Non solo il Friuli-Venezia Giulia, dunque: anche la Sardegna pare stia incanalando i dati, secondo quanto riportano le ultime indiscrezioni riscontrate. In questo caso, sembra che i numeri ritoccati riguardino non tanto il numero di posti in terapia intensiva, quanto la realtà dei ricoveri.
Intanto, Francesco Agus, il consigliere regionale dei Progressisti sardi, avverte che la Sardegna è al momento una regione gialla, tendente all’arancione che però ancora si veste di bianco, almeno per qualche giorno.
Secondo il consigliere regionale dei Progressisti sardi, infatti, sarebbero molti i pazienti Covid sfuggiti al conteggio ufficiale. Ci sarebbero, per di più, evidenze di medici che sconsigliano i ricoveri a chi si ammala e che procedono con dimissioni veloci. Tutto questo sembrerebbe comunque andare a discapito dei pazienti o di coloro che vengono ritenuti come non gravi per evitare il ricovero.
3. Il trucco Sicilia per non passare di colore
Il trucco numero 3 riguarda, poi, la Sicilia, che è zona gialla, ma che rischia di colorarsi di arancione. In questo caso, si è definito un altro metodo per evitare il passaggio di colore, anche se probabilmente non basterà.
In tal senso, in effetti, molti reparti vengono trasformati in reparti Covid, in modo da aumentare il numero dei posti letto disponibili e scongiurare il passaggio di colore. C’è da dire che se effettivamente i reparti vengono dedicati al Covid, non si può propriamente parlare di trucco.
Il problema in merito è che questo potenziamento attuato per scongiurare il passaggio di colore, andrebbe a discapito di tutti gli altri reparti; toglierebbe, cioè, la possibilità di avere un letto disponibile a malati di altra sorta che non presentano problemi di Covid. Tuttavia, l’emergenza sanitaria non è ancora conclusa, con tutte le problematicità e le contraddizioni che questo può comportare.
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