5 domande (senza risposta) sulla crisi dell’economia globale

Violetta Silvestri

15 Giugno 2024 - 12:50

L’economia mondiale al bivio: crollo o ripresa in vista? In 5 domande dalla risposta incerta si riassume tutta l’instabilità del contesto globale attuale.

5 domande (senza risposta) sulla crisi dell’economia globale

Un’economia globale vacillante è quanto emerge osservando alcuni eventi e tendenze della settimana appena trascorsa.

In un contesto internazionale diventato sempre più incerto, complesso e rischioso, le potenze sono alla ricerca di nuovi equilibri per fermare venti di crisi interna e globale sempre più forti. Dalle politiche monetarie delle banche centrali alle fluttuazioni delle valute, fino ai dati sulla crescita e alle prospettive sulla transizione energetica, in almeno 5 interrogativi si possono riassumere altrettante preoccupazioni.

1. La Fed non taglia i tassi?

Secondo le proiezioni, i politici della Fed ora prevedono di tagliare i tassi solo una volta quest’anno, rispetto alle tre riduzioni previste a marzo. Le opinioni dei singoli funzionari sul percorso migliore per ridurre gli oneri finanziari sono stati contrastanti. Il “dot plot” della Fed ha mostrato che quattro politici non hanno previsto tagli quest’anno, mentre sette prevedevano solo una riduzione e otto prevedevano due tagli.

Una misura chiave dell’inflazione sottostante intanto si è ridotta per il secondo mese a maggio, una piacevole sorpresa per i funzionari della Fed che cercano segnali che possano iniziare ad abbassare i tassi di interesse. I dati, presi con la decelerazione dell’indice dei prezzi al consumo core in aprile, potrebbero rappresentare le prime fasi della ripresa dell’inflazione su un trend al ribasso.

Nel frattempo, l’emissione di catastrophe bond ha appena raggiunto un livello record, mentre il mercato si prepara a una dura stagione degli uragani che potrebbe causare danni sostanziali. Le vendite dei cosiddetti cat bond sono aumentate del 38% quest’anno fino a maggio rispetto allo stesso periodo di cinque mesi del 2023, che era già un record, secondo Artemis, un compilatore di dati sui titoli assicurativi.

2. L’Europa nel caos politico, cosa accadrà?

L’euro è sceso ai minimi di un mese contro il dollaro dopo che il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz sono stati sconfitti dai partiti di estrema destra.

La preoccupazione è che l’esito delle elezioni europee abbia anche oscurato le prospettive a lungo termine per la seconda valuta più scambiata al mondo. Le prospettive di una maggiore integrazione e di un’Europa unita sono state infatti messe in dubbio. Tutti i mercati europei sono stati scossi.

La ripresa economica britannica, intanto, si è arrestata nel periodo precedente alle elezioni generali, una battuta d’arresto per il primo ministro Rishi Sunak, che ha condotto una campagna sulla base delle prove che l’economia sta svoltando finalmente.

La produzione industriale dell’Eurozona è infine crollata inaspettatamente all’inizio del secondo trimestre, gettando un’ombra sulla ripresa dell’economia quest’anno rispetto alla scarsa performance del 2023.

3. Dazi Ue contro Cina, e poi?

Il governo tedesco starebbe lavorando per impedire l’entrata in vigore delle nuove tariffe dell’Unione Europea sui veicoli elettrici cinesi – o almeno per allentarle qualora non fosse possibile un arresto completo, secondo persone a conoscenza della questione.

Bruxelles ha deciso di imporre tariffe aggiuntive sulle auto elettriche spedite dalla Cina poiché alcune case automobilistiche sono state accusate di distorcere il mercato attraverso sussidi statali e di violare le norme dell’OMC.

Intanto, si aspetta una possibile risposta di ritorsione cinese, che potrebbe colpire alcuni beni esportati dall’Unione nel dragone. Inizia l’era del protezionismo, con effetti sempre più incerti.

4. Corsa all’uranio?

Dopo il disastro di Fukushima del 2011, l’energia nucleare ha fatto ancora una volta troppa paura, e l’uranio, il combustibile delicato e mortale che alimenta i reattori, ha iniziato a ristagnare nel mercato globale delle materie prime.

Ma con l’intensificarsi del cambiamento climatico e l’attrazione dei governi di tutto il mondo verso l’energia senza emissioni di carbonio generata dalle centrali nucleari, l’interesse per i depositi di uranio è aumentato, dapprima lentamente e poi, dopo che Vladimir Putin ha invaso l’Ucraina, a un ritmo frenetico.

5. Yen verso il baratro?

La decisione della Banca del Giappone di venerdì di mantenere i tassi di interesse era ampiamente prevista, ma i trader sono rimasti sorpresi dal fatto che essa abbia semplicemente segnalato un taglio negli acquisti di debito senza fornire cifre o una tempistica.

Dato che più della metà degli economisti intervistati da Bloomberg si aspettava che la banca centrale iniziasse a tagliare i suoi acquisti a giugno, l’annuncio è stato visto da molti analisti e investitori come un ritardo nella normalizzazione della politica che è vitale per la ripresa della valuta.

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