5 modi in cui le banche utilizzano la tecnologia blockchain

Giulia Adonopoulos

02/09/2020

L’uso della blockchain è andato oltre il mondo delle criptovalute: anche le banche l’hanno capito e stanno ormai cominciando a utilizzarla a loro vantaggio. Ecco almeno 5 modi in cui lo stanno facendo.

5 modi in cui le banche utilizzano la tecnologia blockchain

In origine erano le criptovalute: è stato per garantire un sistema di sicurezza e protezione intaccabile verso le valute digitali che è stata creata la blockchain, una tecnologia dalla struttura decentralizzata capace di annullare ogni forma di intermediazione e di democratizzare la finanza.

Non è difficile capire che questa è l’ultima cosa che le istituzioni bancarie vorrebbero. Eppure col tempo questa tecnologia così potente e sicura ha oltrepassato i confini delle transazioni Bitcoin, per entrare in diversi settori. Anche le banche e la finanza tradizionale ne hanno capito le potenzialità (la blockchain registra e convalida ogni singola transazione, colma i disservizi, elimina i ritardi, le commissioni impreviste e gli errori di elaborazione...) e sono disposte a sfruttarla a pieno.

Illustriamo qui di seguito (almeno) 5 modi in cui le banche usano la blockchain.

1) Transazioni più veloci e a basso costo

Il primo e più importante caso d’uso della blockchain nel sistema bancario e finanziario riguarda forse i pagamenti, in particolare quelli transfrontalieri che grazie a questa tecnologia diventano molto più veloci e meno costosi rispetto ai sistemi tradizionali.

Gli esempi di utilizzo non mancano: nel 2016 Westpac, una delle più grandi banche australiane, ha collaborato con Ripple per implementare un sistema di pagamento transfrontaliero a basso costo basato su tecnologia blockchain.

Sempre nel 2016 BNP Paribas, utilizzando la tecnologia blockchain, ha elaborato in pochi minuti diversi pagamenti in tempo reale per Gruppo Panini e Amcor in varie valute tra conti bancari situati all’estero.

2) Interazioni con altre imprese

Gli istituti di credito sono perfettamente consapevoli che questa tecnologia va oltre i servizi puramente bancari. Esistono realtà in cui si è riusciti a creare una rete di imprese tra settori più diversi, che realizzano interazioni comuni e riescono a comunicare in maniera più rapida (ed economica) senza per questo compromettere la sicurezza delle comunicazioni.

I token scambiati da queste imprese nelle loro reti sono peculiari: una banca opererà con il denaro, una società di energia elettrica rappresenterà nei suoi token il consumo di energia, una società di telefonia i minuti di chiamata e così via.

3) Per il mercato del credito

La blockchain è destinata a rivoluzionare anche la gestione del credito all’interno del settore finanziario. Può infatti aiutare le persone e le piccole imprese a ottenere prestiti in modo immediato, senza passare per intermediari, con una serie di vantaggi che ne derivano, come minori costi e tempi di transazione.

Troviamo diversi casi di applicazione nel mondo, dalle americane Credit Dream e Limeno.us all’italiana LoanXchain, piattaforma per il credito digitalizzato e basato su tecnologia blockchain che apre il mercato dei prestiti secondari a soggetti normalmente esclusi dal mercato, come istituti di piccole dimensioni, istituti di credito p2p, banche di piccole dimensioni. Grazie all’uso della blockchain le interazioni sono completamente crittografate, verificabili e sicure.

4) Stipulare contratti “intelligenti”

Gli smart contract (contratti intelligenti) permessi dalla blockchain sono un enorme vantaggio nel momento in cui si ha a che fare con beni digitali. Gli smart contract infatti funzionano mediante un software di esecuzione istantanea che rende possibile la decodificazione di prodotti finanziari come titoli o ipoteche. Questa soluzione aumenta l’efficienza della banca ed elimina la burocrazia che sta dietro queste operazioni.

5) Identità digitale

Un problema essenziale dell’identità digitale delle persone è la sua frammentazione: gli ospedali conoscono la nostra storia medica, le banche lo stato delle nostre finanze, i vari uffici governativi hanno informazioni diverse nelle varie amministrazioni…ma non c’è un ente unico che possieda tutte le informazioni.

Se fossero gli stessi utenti ad utilizzare un unico registro, ogni volta che una banca si trovasse a dover accogliere un nuovo cliente eviterebbe il processo burocratico, dato che può disporre dei dati necessari attraverso la piattaforma. Tutto ciò snellirebbe il processo burocratico, traducendosi in un servizio migliore per il nuovo utente.

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