Mercati nel panico? Attenzione a questi prossimi 5 eventi

Violetta Silvestri

17 Agosto 2024 - 11:31

5 eventi finanziari ed economici stanno per irrompere sui mercati la prossima settimana: perché sono importanti? Il panico degli investitori potrebbe non essere finito.

Mercati nel panico? Attenzione a questi prossimi 5 eventi

Mercati finanziari globali osservati speciali: il caos è finito e brutte sorprese sono ancora in arrivo? La prossima settimana si concentrerà su almeno 5 eventi degni di nota.

Dall’aggiornamento di dati macro cruciali, come gli indici PMI, fino al simposio di Jackson Hole negli Usa e al monitoraggio attento dell’escalation in Medio Oriente con il prezzo del petrolio in focus, investitori e analisti riceveranno diversi spunti di riflessione.

Dopo il tonfo delle Borse nel lunedì nero del 5 agosto, i riflettori si sono accesi sull’eventualità di una recessione Usa, sull’incerta ripresa cinese, sulle altissime tensioni geopolitiche, sul peso dell’IA e delle Big Tech nei listini, sulle prossime mosse di Fed e Banca del Giappone.

Un sentiment di incertezza ha pervaso il mondo finanziario e questi prossimi 5 eventi economici di portata mondiale potranno accentuare o sminuire questo clima caotico dei mercati.

1. Appuntamento a Jackson Hole

I banchieri centrali di tutto il mondo si riuniscono a Jackson Hole, nel Wyoming, da giovedì 22 agosto. La conferenza annuale della Fed sarà utile per tracciare la strada da seguire per la politica monetaria.

Quest’anno al centro dell’attenzione c’è il mercato del lavoro, più che l’inflazione. Jerome Powell ha la possibilità di mettere a punto il suo messaggio prima della riunione di politica monetaria di settembre. La maggior parte delle aspettative sono per un primo taglio dei tassi a settembre, dopo mesi in cui sono rimasti elevati per contenere l’inflazione.

Una serie di recenti dati economici allarmanti, tra cui i numeri sulla disoccupazione, ha spinto gli investitori a puntare di più su un taglio di 50 punti base a settembre. I dubbi potrebbero essere in parte sciolti durante il simposio, con interessanti messaggi per i mercati.

2. Banca del Giappone sotto pressione

L’improvviso cambiamento di atteggiamento della Banca del Giappone, da accomodante ad aggressivo, l’ha messa nel mirino di investitori e politici, dopo aver spiegato che il suo inaspettato aumento dei tassi di interesse di fine luglio potrebbe avere ulteriori sviluppi futuri.

Gli indicatori macroeconomici più recenti sono stati dalla parte della BOJ, mostrando un rilancio della crescita più forte del previsto, parallelamente alla ripresa dei consumi.

In questo contesto, il governatore Ueda sarà invitato a partecipare a sessioni parlamentari il 23 agosto, soprattutto per offrire maggiori delucidazioni sulle prossime mosse e le conseguenze per l’economia.

La Banca del Giappone ha sorpreso i mercati aumentando i tassi di interesse al massimo degli ultimi 15 anni il 31 luglio e ha segnalato la propria disponibilità ad alzare ulteriormente i costi di indebitamento, in considerazione delle crescenti prospettive che l’inflazione raggiunga stabilmente il suo obiettivo del 2%.

La decisione, unita ai timori di recessione negli Stati Uniti, ha sconvolto i mercati finanziari, innescando la più grande svendita dell’indice di riferimento Nikkei dal crollo del Lunedì Nero del 1987.

La crisi del mercato ha spinto alti funzionari del partito al potere e dei principali partiti di opposizione ad accettare di convocare Ueda per offrire spiegazioni sulla decisione della banca centrale.

3. Quale ripresa economica? I PMI in focus

Le prospettive di crescita globale sono un altro tassello del puzzle economico.

I mercati sono in agitazione anche perché hanno difficoltà a valutare le quale ripresa ci sarà, mentre l’attività commerciale si indebolisce, ma l’inflazione rimane al di sopra dei livelli target delle banche centrali.

Gli indici dei responsabili degli acquisti forniscono un’istantanea in tempo reale dell’attività economica e, con la maggior parte di essi in uscita giovedì 22 agosto, indizi preziosi saranno a disposizione di analisti, politici, investitori.

Gli indici PMI di luglio hanno suggerito un rallentamento economico combinato con un’inflazione persistente, mostrando perché le banche centrali sono in difficoltà.

L’attività manifatturiera statunitense si è indebolita e i numeri tedeschi sono stati sorprendentemente cupi, indicando che la potenza economica europea si sta contraendo. Ma i prezzi degli input dei produttori nelle economie avanzate hanno raggiunto il massimo in 18 mesi.

L’inflazione determinerà il ritmo e la profondità dei futuri tagli dei tassi. Una ripetizione delle fosche tendenze dei PMI di luglio potrebbe rovinare il sentiment.

4. Usa, Harris sotto i riflettori

La corsa alla presidenza degli Stati Uniti si accende di nuovo: i democratici puntano a dare nuovo slancio alla candidatura della vicepresidente Kamala Harris alla convention del partito a Chicago.

Da quando è entrata in corsa tardivamente dopo il ritiro del presidente Joe Biden, Harris ha galvanizzato i democratici e ha cancellato il vantaggio del candidato repubblicano Donald Trump in alcuni sondaggi d’opinione.

La convention di quattro giorni inizierà lunedì 19 agosto con una serie di discorsi di esponenti del partito democratico di alto profilo, che dovrebbero mirare a raccogliere sostegno per Harris.

La gara è serrata e gli investitori sperano di saperne di più sulle sue posizioni politiche. Harris ha tenuto a sottolineare che non avrebbe mai interferito nell’indipendenza della Fed, un’opinione in netto contrasto con quella del candidato repubblicano ed ex presidente, secondo il quale i presidenti dovrebbero avere voce in capitolo nelle decisioni della banca centrale.

5. Tensione energetica

Una confluenza di fattori di rischio ha spinto e messo in tensione i mercati energetici globali negli ultimi giorni e c’è poca convinzione che ciò possa attenuarsi. La preoccupazione che il conflitto si stia diffondendo in Medio Oriente e che minacci l’approvvigionamento dalla regione ha fatto salire i prezzi internazionali del greggio sopra gli 80$ al barile.

Allo stesso tempo, lo scetticismo sulla forza della domanda, in particolare in Cina, stanno in qualche modo limitando i guadagni del greggio.

Nel frattempo, i prezzi all’ingrosso del gas in Europa sono rimasti volatili, con lo spettro di un’interruzione della fornitura di gas russo su una rotta di transito attraverso l’Ucraina che ha amplificato le preoccupazioni per il Medio Oriente.

I mercati temono che i pesanti combattimenti nei pressi della città russa di Sudzha, dove il gas russo confluisce in Ucraina, potrebbero causare un’improvvisa interruzione dei flussi di transito che ancora si dirigono in Europa.

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