Sono 7 le regioni italiane in zona arancione (più una Provincia Autonoma) secondo la nuova classificazione dell’ECDC. Tutto il resto dello Stivale è colorato di rosso. Ecco cosa significa.
Sono 7 le regioni italiane in zona arancione, a cui si aggiunge la Provincia autonoma di Trento, secondo la nuova classificazione del rischio Covid nei Paesi UE. Tutte le altre sono rosse.
Giovedì 20 maggio l’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha aggiornato la mappa delle zone di rischio con i 4 colori a supporto delle raccomandazioni del Consiglio europeo su un approccio coordinato relativamente alle restrizioni alla libera circolazione in risposta alla pandemia di Covid-19.
Secondo la classificazione del Ministero della Salute l’Italia è attualmente tutta gialla, con una sola regione, la Valle d’Aosta, in arancione, ma gli occhi sono puntati sulle regioni che diventeranno zona bianca a giugno.
A inizio 2021 la mappa europea ha aggiunto il colore rosso scuro ai già esistenti rosso, arancione, verde e grigio.
Ecco quali sono le regioni in zona rossa e arancione in Italia e in Europa e cosa significa.
Regioni zona rossa e arancione in Italia: la nuova mappa
Secondo l’ultima classificazione dell’ECDC, l’Italia viene così suddivisa:
Zona arancione per Trentino, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Umbria, Sardegna, Abruzzo e Molise
Zona rossa per Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania, Toscana, Marche, Lazio, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia, Alto Adige e valle d’Aosta.
Nessuna zona rosso scuro, verde o grigia per lo Stivale, dove l’attuale suddivisione in fasce di rischio lo vede quasi tutto tinto di giallo (lunedì 24 maggio anche la Valle d’Aosta passerà in zona gialla).
La nuova mappa europea mostra una situazione epidemiologica in miglioramento un po’ in tutto il continente: sempre meno le zone rosso scuro, troviamo anche la Francia e la Germania colorate di rosso. Tutto arancione il Portogallo, due le regioni spagnole in arancione in un Paese tinto di rosso. Sono verdi la Finlandia e parte della Norvegia, a differenza della vicina Svezia che invece resta in zona rosso scuro a causa della nuova ondata di contagi.
#JustPublished
Updated 🚦 maps are online! These maps aim to support the @EUCouncil recommendation on a coordinated approach to the restriction of #FreeMovement during #COVID19 pandemic.4th colour added on EU Council's request.
Find more here: https://t.co/CcBVx6B0o5 pic.twitter.com/0x1aDrmWHt— ECDC (@ECDC_EU) May 20, 2021
Zone rosse in Europa: cosa sono e regole
A chi viene da zone rosse o rosso scuro i Paesi Ue dovrebbero richiedere di: sottoporsi a un tampone prima della partenza e a quarantena o autoisolamento all’arrivo. In particolare l’introduzione delle zone rosso scuro nelle aree europee ad alto rischio Covid è un modo per disincentivare e regolamentare gli spostamenti internazionali non essenziali verso quei territori senza imporre il blocco delle frontiere o il divieto di viaggi, misure che danneggiano gravemente l’economia ma non limitano molto il virus.
Dovrebbero essere previste eccezioni per chi vive al confine e viaggia quotidianamente o frequentemente per andare a scuola, al lavoro, per motivi di salute o per gravi questioni familiari (tra cui funerali e assistenza a parenti malati o in stato terminale), nonché per chi lavora nel settore dei trasporti.
“Dovrebbero”, in quanto le linee guida dell’Ue non sono imposizioni e misure perentorie, ma raccomandazioni su un approccio coordinato sulle restrizioni alla libera circolazione in risposta alla pandemia che ogni singolo Stato può decidere se e come mettere in atto.
La mappa viene pubblicata dall’ECDC ogni giovedì a sostegno delle raccomandazioni del Consiglio UE.
Ad oggi le aree sono contrassegnate nei seguenti colori:
- verde se si registrano meno di 25 nuovi casi su 100.000 e il tasso di positività del test inferiore al 4% nell’arco di 14 giorni;
- arancione se il tasso di notifica in 14 giorni è inferiore a 50 casi per 100.000 ma il tasso di positività del test è del 4% o superiore o, se il tasso di notifica di 14 giorni è compreso tra 25 e 150 casi per 100.000 e il tasso di positività del test è inferiore al 4%;
- rosso se il tasso di notifica di 14 giorni è di 50 casi per 100.000 o superiore e il tasso di positività del test è del 4% o superiore o se il tasso di notifica di 14 giorni è superiore a 150 casi per 100.000;
- rosso scuro se il tasso di notifica di nuovi casi negli ultimi 14 giorni è pari o superiore a 500 su 100.000 abitanti;
- grigio se le informazioni sono insufficienti o se il tasso di test è inferiore a 300 casi su 100.000.
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