780 euro al mese per chi vive da solo in Italia, tutto quello che serve sapere a riguardo

Simone Micocci

28/02/2024

Oggi in Italia spettano fino a 780 euro al mese per chi vive da solo. Ecco quali sono le misure da considerare e i requisiti per averne diritto.

780 euro al mese per chi vive da solo in Italia, tutto quello che serve sapere a riguardo

Anche l’Italia, al pari di altri Paesi, prevede una serie di misure di tipo assistenziale rivolte alle persone in difficoltà economica, comprese quelle che vivono da sole.

Ce ne sono diverse, per quanto non esista una vera e propria misura riservata a chi vive da solo, a differenza ad esempio del nuovo strumento “Living alone” introdotto in Irlanda al fine di riconoscere un pagamento aggiuntivo per le persone che risiedono da sole e ricevono un sussidio di assistenza sociale.

In Italia sono perlopiù tre le misure che possono interessare anche alle persone che vivono da sole e si trovano in uno stato di bisogno economico:

  • il nuovo Assegno di inclusione, rivolto alle sole persone in condizione di fragilità;
  • il Supporto per la formazione e il lavoro che invece spetta a chi è disoccupato ma è nella condizione di poter svolgere un’attività lavorativa;
  • l’Assegno sociale che spetta al compimento dei 67 anni di età.

Si tratta di misure che possono spettare con una maggiore facilità a chi vive da solo e non ha altri redditi: questo perché ai fini della valutazione dei requisiti si tiene conto della condizione reddituale (e in alcuni casi anche patrimoniale) degli altri componenti del nucleo, o comunque del coniuge nel caso dell’Assegno sociale.

Chi quindi ha coinquilini che lavorano, o comunque sono pensionati, potrebbe non soddisfare i requisiti per accedere al sostegno nonostante un reddito personale pari a zero.

Più semplice farlo per chi vive da solo, per il quale - a seconda della misura a cui si ricorre - può spettare un bonus mensile fino a 780 euro (molto lontano dai 1.144 euro del living alone irlandese).

Assegno di inclusione

Chi vive da solo in italia (da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo) può accedere al nuovo Assegno di inclusione solo se soddisfa almeno una delle seguenti condizioni:

Vanno poi soddisfatti dei requisiti reddituali e patrimoniali. Ad esempio, l’Isee non deve superare un valore di 9.360 euro, mentre il reddito percepito deve stare entro la soglia dei 6.000 euro annui, 7.560 euro per chi ha compiuto i 67 anni. Il patrimonio mobiliare (ad esempio i risparmi su conto corrente) deve stare entro i 6.000 euro, mentre quello immobiliare non deve superare 30.000 euro con la sola esclusione della casa di abitazione esclusivamente quando il valore Imu non supera 150 mila euro.

A chi accede all’Assegno di inclusione come unico componente del nucleo familiare spetta un importo pari a 500 euro mensili (per 12 mesi l’anno) se ha un reddito pari a zero; altrimenti da questo valore andrà sottratto quanto già percepito a titolo personale. Nel caso di chi ha più di 67 anni spetta invece un importo fino a 630 euro mensili.

A questo importo si aggiunge anche il rimborso del canone di locazione per chi vive in affitto, fino a un massimo di 280 euro mensili (150 euro nel caso degli over 67). In ogni caso, quindi, l’importo massimo che si può ottenere è pari a 780 euro mensili, spettanti per 18 mesi rinnovabili ogni volta per altri 12 mesi (osservando un mese di sospensione tra un rinnovo e un altro).

Supporto per la formazione e il lavoro

Chi invece ha un’età compresa tra 18 e 59 anni, vive da solo ed è nella condizione di poter lavorare, può accedere al Supporto per la formazione e il lavoro, una politica attiva dove la persona verrà affiancata dai servizi per il lavoro pubblici e privati in una serie di attività finalizzate al reinserimento nel mondo del lavoro.

Esclusivamente per chi partecipa alle attività formative e di orientamento viene riconosciuto un importo mensile di 350 euro per un massimo di 12 mesi.

I requisiti di accesso sono gli stessi di quelli richiesti per l’Assegno di inclusione, con la differenza che l’Isee non deve superare i 6.000 euro.

Assegno sociale

Mentre Supporto per la formazione e il lavoro e Assegno di inclusione non sono compatibili tra loro, quest’ultima misura può convivere con l’Assegno sociale, prestazione che spetta a chi ha compiuto 67 anni ed ha un reddito personale che non supera il valore annuo della prestazione stessa.

Per chi è sposato si tiene conto anche del reddito del coniuge, problema che non si pone per chi invece vive da solo.

Nel dettaglio, quest’anno il limite di reddito da non superare per avere diritto all’Assegno sociale è di 6.947,33 euro. Per chi ha un guadagno mensile pari a zero spetta per intero, quindi 534,41 euro al mese per 13 mensilità. Per chi ha un reddito superiore, invece, dalla quota massima di Assegno sociale va sottratto quanto percepito a titolo personale.

Al compimento del 70° anno di età spetta una maggiorazione sull’Assegno sociale, pari nel 2024 a 200,64 euro, con la possibilità di arrivare fino a 735,05 euro.

Come anticipato, l’Assegno sociale è compatibile con quello di Inclusione ma le due misure non sono cumulabili. Ciò significa che dell’eventuale Assegno sociale percepito se ne terrà conto nel quantificare quanto spetta di Assegno di inclusione, con la somma delle due misure che in ogni caso non può superare i 780 euro mensili.

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