Nuovi accertamenti del Fisco in arrivo entro il 31 dicembre 2019. Ecco chi rischia i controlli di fine anno e come contestare l’avviso.
Avvisi di accertamento fiscale dall’Agenzia delle Entrate in arrivo entro il 31 dicembre 2019. Le richieste di riscossione saranno recapitate ai contribuenti non in regola obbligatoriamente entro la fine dell’anno, per evitare che la richiesta cada in prescrizione.
Alcuni avvisi inviati dall’Agenzia delle Entrate per insoluti infatti non saranno più validi dal 1° gennaio 2020, e quindi non riscuotibili.
I controlli fiscali saranno inviati in questi giorni proprio per garantire che tutti gli insoluti vengano pagati, e l’Agenzia delle Entrate sta prevedendo di agire di urgenza per evitare la prescrizione.
Chi rischia di ricevere gli avvisi di accertamento fiscale dall’Agenzia delle Entrate entro il 31 dicembre 2019? In questo articolo le informazioni utili sui controlli in arrivo.
Avvisi riscossione Agenzia delle Entrate: chi rischia i controlli
L’Agenzia delle Entrate invierà gli avvisi di accertamento ai contribuenti la cui dichiarazione dei redditi dell’anno 2014 sia risultata irregolare o in caso di dichiarazione omessa del 2013.
Queste notifiche dovranno pervenire obbligatoriamente entro fine anno, dal momento che dal 1° gennaio 2020 non saranno più validi per via del sopraggiungere della prescrizione.
Infatti i termini per i controlli fiscali del 2020 sono:
- notifica entro il V anno successivo a quello della dichiarazione irregolare;
- notifica entro il 31 dicembre del VII anno successivo a quello della dichiarazione omessa o nulla.
Probabilmente l’Agenzia delle Entrate cercherà di velocizzare gli accertamenti sulla posizione fiscale dei contribuenti risultati non in regola prima che la possibilità di riscossione decada. Vediamo quindi come controllare se la notifica ricevuta è valida.
Avvisi Agenzia delle Entrate: come capire se bisogna pagare
Il contribuente che ha ricevuto una notifica dall’Agenzia delle Entrate per accertamenti fiscali del 2014 o del 2013 può controllare se l’avviso è ancora valido.
Il diritto di riscossione potrebbe essere decaduto nel caso in cui la data di consegna da parte dell’ufficio postale o dell’ufficiale giudiziario superi i termini previsti dalla legge.
Da notare come in questo caso faccia fede il momento della ricezione e non la data riportata sulla notifica dell’Agenzia delle Entrate.
Se l’avviso non fosse valido si può procedere con il ricorso, presentando la richiesta alla Commissione Tributaria provinciale entro 60 giorni dalla ricezione della notifica.
Nel caso di importi superiori ai 50 mila euro occorre avvalersi di una mediazione tributaria.
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