Conti sotto le stime per la multinazionale cinese Alibaba. Rivisto al rialzo il piano di buyback.
In un contesto del tutto particolare per le società hi-tech cinesi, soffocate dalle misure repressive del Governo centrale, la multinazionale Alibaba - colpita, lo scorso aprile, da una multa da 2,8 miliardi di dollari dall’Antitrust per pratiche anti-competitive e abuso di posizione dominante - ha presentato i risultati finanziari del secondo trimestre.
Alibaba, deludono i conti del secondo trimestre
Un periodo, quello aprile-giugno, che ha visto il colosso guidato da Jack Ma aumentare il giro d’affari del 34%, grazie soprattutto al boom del segmento e-commerce (+35%) e del cloud computing (+33%), per 31,8 miliardi di ricavi. Numeri comunque sotto le attese, ma a deludere sono state tutte le voci del conto economico di Alibaba.
I margini di profitto, ad esempio, si sono ristretti a causa della crescita dei costi, +8%. L’Ebitda rettificato è scivolato in territorio negativo, -5%, a 7,5 miliardi, -9% di margine. Al netto del deprezzamento si è attestato a quota 6,4 miliardi. Anche l’utile netto ha ceduto il 5% a 6,99 miliardi, mentre il free cash flow è crollato del 76%, scendendo a 3,2 miliardi.
Alibaba rivede al rialzo il piano di buyback
La pubblicazione dei conti, per Alibaba, è stata anche l’occasione per rivelare le nuove strategie sul fronte buyback, ovvero sul riacquisto delle azioni proprie. L’Amazon cinese ha deciso di rivedere al rialzo il piano, che passa così da 10 a 15 miliardi (+50%): si tratta, a ben vedere, del più grande riacquisto nella storia della società, fondata nel 1999.
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