Per l’Europa - nella zona euro - si prevede una brusca frenata dell’attività economica: è quanto emerso dai dati preliminari PMI, che toccano nuovi minimi. Perché rallenta la ripresa?
Eurozona: la crescita economica è inciampata a settembre, secondo i dati preliminari dei PMI.
Sia le imprese manifatturiere che quelle del settore servizi hanno evidenziato segni di rallentamento, tanto che gli indici sono calati ai minimi di 5 mesi.
Che succede alla ripresa della zona euro e, in generale, dell’Europa? Sono almeno due i motivi che hanno spinto in basso le stime e riflettono i problemi commerciali a livello mondiale.
Come leggere i dati economici europei e perché c’è allerta sul rilancio dell’Eurozona in autunno.
L’Eurozona rallenta la crescita: i motivi sono due
La lettura dei risultati preliminari dei PMI composito, servizi e manifatturieri di settembre non ha lasciato dubbi: l’attività economica nell’area dell’euro ha perso marcatamente slancio, la domanda ha raggiunto il picco durante l’estate.
Il primo motivo della frenata sono le strozzature della catena di approvvigionamento, che hanno danneggiato sia i servizi che i produttori. E poi stanno impattando negativamente i costi degli input, saliti ai massimi in 21 anni, secondo il rapporto.
Chris Williamson, chief business economist di IHS Markit, ha commentato:
“Le aziende sono diventate sempre più frustrate dai ritardi nelle forniture, dalle carenze e dai prezzi sempre più alti degli input...e, in particolare nel settore manifatturiero ma ora anche nel settore dei servizi, sono di conseguenza limitate, spesso perdendo vendite e clienti.”
La crescita è rallentata in modo particolarmente forte in Germania e Francia. Se quest’ultima ha segnato il punto più basso da aprile, per lo stato tedesco è andata anche peggio. L’indice PMI ha toccato 55,3 punti a settembre rispetto ai 60 di agosto, segnando un minimo da febbraio e con criticità sia nel manifatturiero che nei servizi.
Autunno critico per la ripresa in Europa?
L’autunno appena arrivato potrebbe ancora riservare cattive sorprese per l’andamento della ripresa europea.
Questo perché la pandemia non è affatto finita e la variante Delta sta mettendo a dura prova le nazioni nello scongiurare nuove chiusure.
Il tasso di espansione complessivo rimane solido, nonostante il rallentamento. Tuttavia, la crescita potrebbe frenare ancora nei prossimi mesi se prezzi e stato dell’offerta resteranno sotto stress.
Il colpo fatale all’attività economica dell’Eurozona potrebbe arrivare da un aumento dei casi di contagio autunnale. Intanto, la fiducia delle imprese si sta erodendo e ha raggiunti livelli minimi da gennaio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA