L’Italia è caduta in una voragine: ce la farà a risalire? Confindustria mette in guardia sul rischio ancora alto di mancare la ripresa economica in tempi brevi.
Italia: la ripresa ancora offuscata dall’incertezza secondo Confindustria.
La crisi economica ha fatto cadere il Paese in una voragine, la cui risalita procede con tanti dubbi.
Vaccini, Recovery Plan, rilancio del turismo tra i temi chiave per ritornare a crescere: queste le ultime indicazioni da viale dell’Astronomia.
Per l’Italia, quindi, c’è ancora allerta per l’economia. Quali aggiornamenti su PIL, occupazione e prospettive da Confindustria?
La ripresa incerta dell’Italia secondo Confindustria
Revisione al ribasso della crescita del PIL 2021 da Confindustria. Il nuovo report sull’economia nazionale mantiene importanti elementi di dubbio.
L’Italia è caduta in una voragine la cui risalita resta incerta: questa l’immagine scelta dal team di studiosi di viale dell’Astronomia per fotografare il Paese e il suo prossimo futuro.
Le stime sul PIL cambiano, in peggio: +4,1 nel 2021 e +4,2 nel 2022, con un ribasso di 0,7 punti percentuali sull’anno in corso. E con una precisazione:
“Non si tratta di crescita...a fine 2022 l’economia italiana avrebbe a stento chiuso il profondo gap aperto nel 2020 dalla pandemia”
La Germania, per esempio, colmerà il divario già nel 2021.
In questa cornice, l’occupazione è vista ancora in diminuzione nell’anno in corso, di almeno 1,7%. Solo nel 2022 si potrà scorgere un recupero dei lavoratori di circa 313.000 unità.
Il debito sul PIL scenderà probabilmente al 152,9% solo nel 2022, dopo aver raggiunto la soglia del 155,7% quest’anno.
Le imprese arrancheranno ancora per riprendersi il mercato, con investimenti privati deboli nel 2022. Il debito resterà un problema rilevante per le aziende: se si considerano gli anni per ripagarlo in cash flow, ne serviranno poco sopra i 2 anni in Germania e quasi 7 in Italia e Francia.
L’aumento dei prezzi delle materie prime, inoltre, potrebbe minare la ripresa delle attività imprenditoriali e produttive, sebbene tali rincari (come il petrolio e i metalli) siano visti temporanei.
Recovery Plan sarà la svolta?
Il tema centrale per la ripresa in Italia resta il Recovery Plan. Come si legge nel report:
“tradurre presto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in azioni ed investimenti, e i progetti di riforma in provvedimenti attuati, per dotare il Paese della Pubblica amministrazione e della qualità dei beni pubblici indispensabili per un’economia avanzata”
Usare bene le risorse sarà vitale. Confindustria ha stimato, infatti, che senza spendere le somme in arrivo da Bruxelles, il PIL crescerebbe solo del 3,4% nel 2021 e del 3,6% nel 2022, mantenendo il livello sotto quello pre-pandemico.
L’Italia deve investire nel turismo
Secondo Confindustria, il Paese deve sostenere in modo più concreto il settore del turismo, motore dell’economia ma in profonda crisi a causa del Covid.
Il report insiste sulle mancanze: “l’Italia primeggia per arte e cultura, ma è in ritardo nelle infrastrutture di trasporto e digitali e nella capacità dei governi di definire le priorità in materia di turismo, legate alla promozione del brand Italia e all’attrattività del Paese all’estero.”
Il turismo mondiale è crollato nel 2020, generando una perdita del 2% del PIL globale, mentre ha un potenziale enorme nella sola Italia, che vale circa il 14% dell’occupazione nazionale.
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