Ma quale recessione: per l’economia globale ci sono sfide più grandi da affrontare
Secondo l’OCSE, l’economia mondiale dovrebbe smettere di preoccuparsi soltanto di una possibile recessione in dirittura d’arrivo.
Negli ultimi mesi le previsioni degli analisti in merito a una eventuale inversione della crescita si sono moltiplicate anche grazie a eventi di portata epocale tra cui la Brexit e la guerra commerciale scoppiata tra gli Stati Uniti di Trump e la Cina di Xi.
Eppure, secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, l’economia mondiale ha molti altri elementi di cui preoccuparsi e numerosi altri ostacoli da superare.
Cosa deve temere l’economia mondiale
Come anticipato, negli ultimi tempi le previsioni dei maggiori esperti e delle grandi istituzioni hanno lasciato presagire l’imminente arrivo di una recessione globale determinata da fattori quali la guerra dei dazi. L’allarme dell’OCSE, invece, è andato oltre.
Se da un lato l’Organizzazione ha confermato che le tensioni e la debolezza degli investimenti continueranno a pesare in maniera significativa, dall’altro essa ha messo in luce tutte quelle sfide sistemiche che peseranno sull’economia del mondo intero. Tra queste:
- cambiamento climatico
- tecnologia
- il fatto che la guerra commerciale è solo parte di un cambiamento più grande nell’ordine globale.
Il mondo, ha dichiarato Laurence Boone, soffrirà se le autorità continueranno a offrire soluzioni fiscali e monetarie a breve termine come unica risposta ai problemi citati. La più grande paura dell’analista?
“Che il deterioramento delle prospettive continui senza sosta, riflettendo i cambiamenti strutturali non indirizzati più di qualsiasi shock ciclico. Sarebbe un errore politico considerare questi cambiamenti come fattori temporanei che possono essere affrontati con la politica monetaria e fiscale: sono strutturali.”
Ovviamente anche la guerra commerciale giocherà un ruolo di rilievo. Le tensioni e i timori relativi a nuove escalation non avranno certamente un impatto positivo sui mercati e sull’economia globale.
L’importanza di reagire in modo diverso dal solito
A risentire di tutto questo potrebbero essere gli investimenti delle imprese nei Paesi avanzati, previsti dall’OCSE in rallentamento dal 2% del 2018 all’1,25%.
Per questo sarà necessario ripensare al modo il cui reagire a tali ostacoli. Ad esempio senza una chiara politica su questioni come la carbon tax, i ritardi negli investimenti delle imprese potrebbero avere conseguenze disastrose per la crescita e l’occupazione.
Gli stimoli fiscali saranno solamente in grado di fornire spinte a breve termine, mentre l’attenzione dei policymaker dovrebbe concentrarsi sul quadro generale, ossia sul lungo periodo, magari attraverso fondi di investimento dedicati.
Soltanto ripristinando le certezze e tornando a investire a beneficio di tutti l’economia mondiale potrebbe riprendersi.
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