Altro che recessione: il mondo ha problemi più grandi

C. G.

25 Novembre 2019 - 08:08

Ma quale recessione: per l’economia globale ci sono sfide più grandi da affrontare

Altro che recessione: il mondo ha problemi più grandi

Secondo l’OCSE, l’economia mondiale dovrebbe smettere di preoccuparsi soltanto di una possibile recessione in dirittura d’arrivo.

Negli ultimi mesi le previsioni degli analisti in merito a una eventuale inversione della crescita si sono moltiplicate anche grazie a eventi di portata epocale tra cui la Brexit e la guerra commerciale scoppiata tra gli Stati Uniti di Trump e la Cina di Xi.

Eppure, secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, l’economia mondiale ha molti altri elementi di cui preoccuparsi e numerosi altri ostacoli da superare.

Cosa deve temere l’economia mondiale

Come anticipato, negli ultimi tempi le previsioni dei maggiori esperti e delle grandi istituzioni hanno lasciato presagire l’imminente arrivo di una recessione globale determinata da fattori quali la guerra dei dazi. L’allarme dell’OCSE, invece, è andato oltre.

Se da un lato l’Organizzazione ha confermato che le tensioni e la debolezza degli investimenti continueranno a pesare in maniera significativa, dall’altro essa ha messo in luce tutte quelle sfide sistemiche che peseranno sull’economia del mondo intero. Tra queste:

  • cambiamento climatico
  • tecnologia
  • il fatto che la guerra commerciale è solo parte di un cambiamento più grande nell’ordine globale.

Il mondo, ha dichiarato Laurence Boone, soffrirà se le autorità continueranno a offrire soluzioni fiscali e monetarie a breve termine come unica risposta ai problemi citati. La più grande paura dell’analista?

“Che il deterioramento delle prospettive continui senza sosta, riflettendo i cambiamenti strutturali non indirizzati più di qualsiasi shock ciclico. Sarebbe un errore politico considerare questi cambiamenti come fattori temporanei che possono essere affrontati con la politica monetaria e fiscale: sono strutturali.”

Ovviamente anche la guerra commerciale giocherà un ruolo di rilievo. Le tensioni e i timori relativi a nuove escalation non avranno certamente un impatto positivo sui mercati e sull’economia globale.

L’importanza di reagire in modo diverso dal solito

A risentire di tutto questo potrebbero essere gli investimenti delle imprese nei Paesi avanzati, previsti dall’OCSE in rallentamento dal 2% del 2018 all’1,25%.

Per questo sarà necessario ripensare al modo il cui reagire a tali ostacoli. Ad esempio senza una chiara politica su questioni come la carbon tax, i ritardi negli investimenti delle imprese potrebbero avere conseguenze disastrose per la crescita e l’occupazione.

Gli stimoli fiscali saranno solamente in grado di fornire spinte a breve termine, mentre l’attenzione dei policymaker dovrebbe concentrarsi sul quadro generale, ossia sul lungo periodo, magari attraverso fondi di investimento dedicati.

Soltanto ripristinando le certezze e tornando a investire a beneficio di tutti l’economia mondiale potrebbe riprendersi.

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# OCSE

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