Amazon vieta di utilizzare il riconoscimento facciale di Amazon Rekognition alla polizia per un anno: ecco perché e qual è il motivo dietro questa decisione.
Amazon vieta la propria tecnologia per il riconoscimento facciale alla polizia: l’azienda di Jeff Bezos prende posizione in merito ai recenti avvenimenti derivati dalla morte di George Floyd e mette al bando l’utilizzo del software Rekognition alla polizia. Ma perché e cosa cambia con questa scelta?
Il riconoscimento facciale (e il suo impiego nell’ambito della sicurezza) rappresenta una delle tecnologie che più di tutti divide il dibattito dell’opinione pubblica: Amazon si schiera ora accanto ad altre importanti nomi, come IBM, vietando l’utilizzo del suo software proprietario per un 12 mesi.
Amazon: no all’uso del riconoscimento facciale da parte della polizia
Nemmeno l’impegno nella pubblica sicurezza è sufficiente, per Amazon, nel garantire un utilizzo trasparente e idoneo di questa tecnologia (nemmeno dalla polizia statunitense, oggi al centro di sconti e polemiche dopo la condotta assunta dal caso Floyd).
Amazon ha comunicato la sua scelta con un annuncio dal suo blog ufficiale, evidenziandone i motivi:
“Siamo dell’idea che i governi debbano mettere in atto norme più severe per regolamentare l’utilizzo etico della tecnologia di riconoscimento facciale e, in questi giorni, il Congresso sembra pronto ad affrontare questa sfida. Confidiamo e speriamo che questa moratoria di un anno possa conferire al Congresso abbastanza tempo per attuare regole appropriate, e siamo pronti a fare la nostra parte se richiesto.”
Perché Amazon ha preso questa decisione? Dietro questa scelta ci sono le dirette conseguenze delle recenti proteste a tema Black Lives Matter: attivisti e gruppi per i diritti civili denunciano il serio timore riguardo il possibile utilizzo di questa tecnologia da parte della polizia per riconoscere (e identificare) le persone che partecipano alle manifestazioni. Il software potrà comunque essere utilizzato dalla polizia in determinati contesti speciali come la ricerca di bambini scomparsi o le inchieste rivolte a contrastare il fenomeno della tratta degli esseri umani.
Amazon Rekognition: cos’è e come funziona il riconoscimento facciale
Il riconoscimento facciale di Amazon, accanto all’utilizzo di altre tecnologie simili, è da sempre al centro di diverse polemiche. In molti però potrebbero non conoscere e non aver mai sentito parlare di Amazon Rekognition.
Che cos’è? Amazon Rekognition è una piattaforma di riconoscimento facciale che sfrutta una sorta di visione artificiale basata lanciata nel 2016. È stata venduta e utilizzata da diverse agenzie governative degli Stati Uniti, tra cui ICE e Orlando (divisione addetta al controllo dell’immigrazione), in Florida, e da altri enti privati.
Rekognition offre una serie di funzionalità che possono essere suddivise in due categorie: algoritmi pre-addestrati sui dati raccolti da Amazon o dai suoi partner e algoritmi che un utente può addestrare su un set di dati personalizzato. Il tutto permette di analizzare immagini e video per ottenere informazioni dettagliate molto utili se applicate in contesti di pubblica sicurezza.
Questo tipo di tecnologia si basa sul deep learning e in passato è finita al centro di diverse controversie, su tutte la poco efficacia nel riconoscere le persone con pelle scura o le proteste dei dipendenti Amazon che hanno a gran voce richiesto di non fornirne l’utilizzo alle autorità. Utilizzo, per il momento, sospeso per 12 mesi.
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