Tutte le misure necessarie per raggiungere l’obiettivo emissioni zero entro il 2050 e salvare il pianeta, secondo la roadmap dell’Agenzia Internazionale dell’Energia.
La lotta al cambiamento climatico e la transizione ecologica sono temi entrati ormai nell’agenda politica ed economica globale. Negli ultimi anni infatti è cambiato l’approccio, riconoscendo il riscaldamento globale come un problema reale, il quale, ad esempio, nel 2020 ha causato il record di sfollamenti per disastri naturali.
Così i Governi nazionali e le maggiori istituzioni internazionali hanno posto al centro dei piani di ripresa economica post-pandemica le politiche per lo sviluppo della sostenibilità ambientale. Non solo. Le maggiori banche centrali occidentali hanno inserito il cambiamento climatico tra i maggiori rischi finanziari.
Si tratta senza dubbio di una serie di passi in avanti forse inimmaginabili solo qualche anno fa, ma che potrebbero non bastare per limitare l’aumento della temperatura terrestre a 1,5° C rispetto ai livelli preindustriali, come previsto dall’accordo di Parigi sul clima.
Per riuscire a rispettare tale obiettivo sarebbe necessario raggiungere il traguardo di emissioni zero entro il 2050 a livello mondiale. L’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) ha pubblicato la prima roadmap energetica globale, stilando una serie di azioni per permettere di raggiungere questo risultato e, al tempo stesso, aumentare la crescita economica.
Le misure per l’obiettivo emissioni zero nel 2050
Il rapporto “Net Zero by 2050: a Roadmap for the Global Energy Sector” pone quindi l’accento su come i processi di transizione energetica da avviare nei prossimi 30 anni porterebbero a forniture stabili, convenienti e universali, insieme a un incremento del PIL mondiale per una media di crescita dello 0,4% annuale.
In questo scenario, diventa necessario porsi come obiettivo entro il 2035 la fine della vendita di automobili a benzina.
Contestualmente per il 2040 il settore elettrico dovrebbe raggiungere l’obiettivo di emissioni zero, con la produzione energetica derivante da fonti rinnovabili, come quella solare ed eolica, con un aumento, rispettivamente, di 20 e 11 volte dell’attuale capacità.
Come sottolineato dall’AIE, per arrivare a questi risultati è fondamentale un’azione congiunta e un coordinamento dei Governi centrali, oltre a investimenti pubblici maggiori di quanto previsto attualmente. I piani ad oggi approvato consentono infatti una riduzione solamente del 35% entro il 2050.
Aumento della spesa pubblica e cooperazione internazionale
La spesa pubblica in infrastrutture elettriche, ad esempio, dovrebbe raggiungere la cifra totale di 5mila miliardi di dollari nei prossimi 10 anni. Un investimento in grado però di portare a una crescita dell’occupazione di milioni di posti di lavoro e del 4% del Prodotto Interno Lordo nello stesso lasso di tempo.
I responsabili politici dovranno prevedere quindi di utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione per favorire tali cambiamenti, attivando maggiori imposte sulla produzione di anidride carbonica.
Non solo le politiche degli Stati centrali, ma anche i semplici cittadini dovranno cambiare alcune delle proprie abitudini e modificare lo stile di vita attuale, magari rinunciando a spostarsi con mezzi inquinanti come gli aerei.
Soprattutto è imprescindibile in questa prospettiva una maggiore cooperazione internazionale, senza la quale diventa pressoché impossibile raggiungere l’obiettivo emissioni zero nel 2050 e, quindi, salvare il pianeta.
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