Analisti: perché vendere le azioni Tesla una volta entrate nell’S&P500?

Pierandrea Ferrari

18 Novembre 2020 - 11:46

Ecco perché, secondo gli analisti, gli investitori dovrebbero vendere le azioni Tesla quando il titolo entrerà a far parte dell’indice S&P 500.

Analisti: perché vendere le azioni Tesla una volta entrate nell’S&P500?

Il 21 dicembre Tesla (TSLA), società americana produttrice di veicoli elettrici, entrerà a far parte dell’S&P500, il paniere composto dalle cinquecento aziende statunitensi con maggiore capitalizzazione di mercato. Ma, secondo gli analisti, l’esordio di Tesla nell’indice statunitense potrebbe essere l’occasione per gli investitori di cedere le azioni in loro possesso.

L’inserimento del titolo in uno degli indici finanziari più importanti del mondo giunge al termine di un anno particolarmente favorevole all’azienda fondata da Elon Musk. Negli ultimi otto mesi, infatti, le azioni del gigante statunitense sono passate da un valore di 72 dollari (18 marzo) a quello odierno di 441,6 dollari, per una variazione percentuale positiva del 511%.

Tesla nell’S&P500: perché secondo gli analisti è tempo di vendere le azioni

Con il quarto trimestre consecutivo di profitti, Tesla ha raggiunto l’ultimo requisito mancante per essere inserita nell’indice S&P500. I 418,6 miliardi di dollari di capitalizzazione permetteranno alla società di Musk di rientrare tra le prime dieci posizioni del paniere.

Sull’opportunità di mantenere le azioni Tesla nel proprio portafoglio una volta che il titolo avrà fatto il suo ingresso nel prestigioso indice permane, tuttavia, lo scetticismo degli analisti. Le straordinarie performance della società, infatti, non escludono una generale sopravvalutazione del valore del titolo.

In primis, la produzione di veicoli elettrici nella nuova Gigafactory di Shanghai potrebbe essere troppo prematura. Tesla ha infatti già annunciato che le auto in eccesso saranno vendute sul mercato europeo. Il surplus è un primo campanello d’allarme, poiché la Cina – per dimensioni – dovrebbe assorbire interamente i veicoli prodotti nello stabilimento.

Il rischio, ora, è che la società si concentri eccessivamente sulla produzione mentre i competitor rosicchiano a poco a poco il mercato delle auto green. Sebbene la creatura di Elon Musk regni ancora sovrana nel settore, infatti, colossi dell’automotive come Volkswagen e BMW hanno incrementato esponenzialmente le loro vendite globali.

Tesla finora aveva tratto beneficio dalla posizione di “first-mover” nell’industria delle auto green, e questo può spiegare la crescita vertiginosa del suo valore negli ultimi anni, trainata dalla fiducia inscalfibile degli investitori. Ora la sfida della società di Musk verterà sul mantenimento della propria posizione e sulla difesa del brand.

Inoltre il prezzo delle azioni Tesla, dopo il rally di martedì (+8,2%), potrebbe aver raggiunto il picco. Il valore dell’azienda già comprende, infatti, tutti gli elementi positivi – come lo sviluppo, i trend economici, il lancio di nuovi prodotti o le vendite – che potrebbero, o non, concretizzarsi.

Ecco i motivi per continuare a puntare su Tesla

D’altra parte, Tesla rimane un punto di riferimento nel mercato azionario statunitense. Grazie alla sua posizione dominante, infatti, l’azienda di Musk potrà beneficiare dell’inversione di tendenza che il Presidente in pectore Joe Biden ha promesso nel settore green.

Gli investitori, secondo gli analisti, non dovrebbero focalizzarsi sull’inclusione del titolo Tesla nell’indice S&P 500, ma piuttosto sui quattro trimestri consecutivi di profitti che hanno permesso all’azienda di accedere all’indice di Standard&Poor’s.

Uno degli argomenti più cari ai detrattori di Tesla era infatti, nella prima era delle auto elettriche, la scarsa profittabilità dell’azienda. I numeri dell’ultimo anno rivelano però una realtà diversa, evidenziando la dinamicità della società.

Anche la produzione di auto elettriche nel nuovo stabilimento di Shanghai – sebbene, come evidenziato in precedenza, prematura – ha superato le attese di Wall Street. Tesla ha già una posizione dominante in Cina che, combinata alla forza tradizionalmente espressa nel mercato statunitense, offre molti spunti agli investitori per mantenere il proprio portafoglio di azioni Tesla.

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