Apertura impianti sciistici rimandata al 15 febbraio: la conferma nel DPCM

Martino Grassi

15/01/2021

Con la pubblicazione del nuovo DPCM la riapertura degli impianti sciistici è stata rimandata al 15 febbraio.

Apertura impianti sciistici rimandata al 15 febbraio: la conferma nel DPCM

Gli impianti sciistici non riapriranno prima del 15 febbraio. È quanto prevede il nuovo Dpcm, che entrerà in vigore dal 16 gennaio.

In sostanza dunque è stata confermata l’ipotesi che i gestori degli impianti di risalita temevano già da alcuni giorni. Un brutto colpo per il settore, che già si stava preparando alla ripartenza, producendo la neve artificiale, in vista dell’imminente inaugurazione della stagione.

Impianti sciistici: apertura rimandata al 15 febbraio

La settimana bianca dovrà attendere ancora un po’; gli impianti sciistici infatti non potranno riaprire prima del 15 febbraio. Da settimane continua a slittare la data di apertura degli impianti di risalita, dopo un primo rinvio dell’apertura proposto dalla conferenza delle Regioni e delle Province Autonome che avevano chiesto di prorogare l’avvio della stagione al fine di poter adeguare gli impianti secondo le ultime indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico (Cts), che già in precedenza aveva sottolineato delle falle nella ripartenza in sicurezza.

Adesso si dovrà attendere la metà del mese di febbraio per tornare in pista, nel nuovo DPCM che entrerà in vigore a partire dal 16 gennaio si legge infatti:

“Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni, nonché per lo svolgimento delle prove di abilitazione all’esercizio della professione di maestro di sci. ”

La riapertura potrà avvenire solamente “a partire dal 15 febbraio 2021, subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”.

Le nuove linee giuda del CTS

Già da alcune settimane il Comitato Tecnico Scientifico aveva espresso il suo parere contrario al piano presentato ai governatori. Secondo il CTS infatti ci sarebbero ancora alcune falle e ci sarebbe la necessità di limare alcuni punti, nello specifico “una parte rilevante dei mezzi di risalita nei comprensori sciistici (in particolare cabinovie e funivie) presentano caratteristiche strutturali e di carico tali da poter essere assimilati in tutto e per tutto ai mezzi utilizzati per il trasporto pubblico locale (autobus, filobus, tram e metropolitane), rappresentando pertanto un contesto a rischio di aggregazione medio-alto, con possibilità di rischio alto nelle ore di punta in base alla classificazione del livello di rischio di contagio da Sars-CoV-2”.

Proprio per questo motivo si rende necessaria una riorganizzazione del sistema degli impianti di risalita “da affiancare a misure di prevenzione e protezione collettive e individuali che necessitano, comunque, della collaborazione attiva degli utenti che dovranno continuare a mettere in pratica i comportamenti previsti per il contrasto alla diffusione dell’epidemia”. Adesso si attendono le nuove linee guida del CTS che potrebbero prevedere una capienza massima ridotta del 50% per le seggiovie chiuse, oltre all’obbligo di indossare la mascherina.

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