McKinsey ha esaminato i bilanci di oltre 23.000 società in undici paesi dell’area Asia-Pacifico e ha riscontrato che le imprese nella maggior parte dell’Asia affrontano «stress significativi» nel servire le proprie obbligazioni
Sono trascorsi tanti anni da quando a cavallo fra il 1997 e il 1998 la crisi del debito asiatico aveva fatto tremare il mondo.
Oggi però, a più di due decenni di distanza, il copione potrebbe ripresentarsi questa volta con degli attributi ancor più preoccupanti. È la previsione della società di consulenza globale McKinsey & Co. che sta rilevando dei pericolosi segnali che anticiperebbero – secondo gli esperti – una crisi finanziaria imminente.
L’aumento dell’indebitamento, le tensioni nel ripagare i prestiti, le vulnerabilità dei finanziatori e le pratiche del sistema bancario ombra sono alcune delle preoccupazioni citate da McKinsey in un rapporto reso noto in questi giorni.
Debito societario sotto stress
Il monito di McKinsey arriva in una delle fasi più delicate per la storia economica dei Paesi del Sol Levante, ossia mentre questi stanno affrontando un rallentamento dell’economia globale che mette sotto pressione i guadagni delle società asiatiche e la guerra commerciale USA-Cina che rende gli investitori-debitori più avversi al rischio.
Secondo le rilevazioni dei consulenti McKinsey la quota del debito a lungo termine delle società con un tasso di copertura degli interessi è scesa sotto l’1,5%.
Fonte: McKinsey.
McKinsey ha esaminato i bilanci di oltre 23.000 società in undici paesi dell’area Asia-Pacifico e ha riscontrato che le imprese nella maggior parte dell’Asia affrontano «stress significativi» nel servire le proprie obbligazioni. Questo trend è particolarmente accentuato in paesi come la Cina e l’India, dove tali pressioni sono aumentate dal 2007, mentre nello stesso periodo sono fortemente diminuite negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
L’analisi ha esaminato la quota di debito a lungo termine presso le società con un tasso di copertura degli interessi inferiore a 1,5 volte. A questi livelli, le società stanno usando una quota predominante dei loro guadagni per rimborsare il loro debito, secondo lo studio. Nel 2017, in Cina, India e Indonesia, oltre il 25% del debito a lungo termine era rappresentato da società con un rapporto inferiore a 1,5, ha affermato.
Dal 1997, i regolatori finanziari hanno messo in atto misure di salvaguardia per vietare una ripetizione della crisi che ha travolto Thailandia, Corea, Indonesia e diverse altre nazioni asiatiche e che ha avuto ripercussioni di lunga durata fra il 1997 e il 1998. I potenziali fattori scatenanti di una crisi che devono essere monitorati includono inadempienze nel rimborso del debito, disallineamenti di liquidità e ampie fluttuazioni dei tassi di cambio.
«Resta da vedere se gli elementi che abbiamo raccolto possano esser sufficienti per innescare una nuova crisi, ma i governi e le imprese hanno l’onere di monitorare le potenziali cause in maniera preventiva», hanno scritto gli autori della ricerca, Joydeep Sengupta e Archana Seshadrinathan.
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