Nicola Magrini direttore generale dell’Aifa ha spiegato a La Stampa che, se le dosi scarseggeranno, potranno essere rivisti i limiti di età con i vaccini di AstraZeneca e Johnson & Johnson somministrati anche agli under 60.
Il vaccino anti-Covid di Johnson & Johnson può adesso essere utilizzato in Italia, 184.000 dosi sono ferme da giorni a Pratica di Mare, ma il suo uso al pari di quello di AstraZeneca sarà limitato soltanto agli over 60.
Non ci sono state sorprese nel rapporto dell’Ema, che ha confermato la sua linea pilatesca di dichiarare un vaccino sicuro lasciando però ai vari Stati membri l’onere di decidere eventuali limitazioni al suo utilizzo.
Le parole utilizzate dall’Ema in merito all’approfondimento su Johnson & Johnson sono identiche a quelle spese per AstraZeneca, con la direttrice esecutiva dell’Ema Emer Cooke che ha riconosciuto “i possibili legami causa-effetto tra il vaccino e gli eventi molto rari”, rimarcando le similitudini con la vicenda Vaxzevria e sottolineando di nuovo che “i benefici superano i rischi”.
Dopo una riunione alla presenza dei vertici dell’Aifa e del Cts, si è deciso che in Italia anche il vaccino di Johnson & Johnson sarà utilizzato solo per gli over 60 così come già accade con AstraZeneca.
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AstraZeneca e J&J: le limitazioni potranno essere riviste
Una decisione questa che può in questo momento accelerare la messa in sicurezza dei più anziani, ma che andrà a creare un buco di 41 milioni di vaccini che da noi non potranno essere utilizzati a partire da luglio quando, secondo i piani del Governo, inizierà la vaccinazione di massa degli under 60.
Intervistato da La Stampa, Nicola Magrini direttore generale dell’Aifa ha spiegato che il parere su Janssen “non poteva essere altrimenti” visto il precedente di AstraZeneca, ma questo limite potrebbe essere rivisto.
“Se le dosi scarseggeranno rivaluteremo i limiti d’età” ha affermato Magrini, con i due vaccini che così potrebbero essere somministrati anche alle fasce d’età più giovani se le scorte in estate dovessero scarseggiare.
In sostanza se l’Italia riuscirà a sostituire le 41 milioni di dosi previste da J&J e AstraZeneca nel terzo trimestre, rimarrà lo stop alla somministrazione per gli under 60, altrimenti è facile immaginare che il limite all’utilizzo dei due sieri verrà tolto magari inserendo delle restrizioni più mirate.
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