Novità sul fronte trasporti: ecco il piano del Ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, per gestire l’afflusso di studenti e lavoratori con la riapertura a settembre.
Gli uffici riaprono e le classi si ripopolano, ma come verrà gestita la mobilità urbana quest’anno? Il green pass diventa obbligatorio per i trasporti a lunga percorrenza, ma per i mezzi pubblici locali non sarà richiesta alcuna certificazione.
Ma questo non significa che non ci saranno regole.
Sebbene la campagna vaccinale rappresenti un’importante agevolazione sul piano della sicurezza collettiva, limitare gli assembramenti resta una prerogativa fondamentale del governo che, nella figura del Ministro per le Infrastrutture Enrico Giovannini, parla del piano 2021 per gli spostamenti pubblici.
Le norme da poco varate per chi si sposta in metro, treno, tram o autobus somigliano in buona parte a quelle adottate fino a giugno scorso ma, alla luce delle difficoltà riscontrate al tempo, ci si è mossi per prevenire l’insorgere di criticità analoghe.
Analizziamo nel dettaglio le disposizioni che entreranno in vigore a settembre.
Mezzi pubblici: l’impianto organizzativo sembra più solido
Cosa non ha funzionato l’anno scorso? Dare una risposta netta e univoca a un simile quesito non è semplice, ma la visione maggiormente diffusa è quella di chi punta il dito sull’impianto organizzativo.
La mancanza generalizzata di coordinazione interna dovrebbe quest’anno essere arginata, almeno in parte, dalla presenza di una figura professionale specifica: quella del mobility manager.
A illustrarne le funzioni è proprio il ministro Giovannini, il quale al Corriere della Sera ha spiegato quello che è il proprio piano:
- maggiore organizzazione e più controlli;
- più dialogo con Regioni e Comuni, ai quali spetta la programmazione e la gestione del trasporto pubblico locale;
- incentivare la creazione delle figure dei mobility manager nelle imprese e nelle amministrazioni pubbliche con più di 100 addetti in Comuni con più di 50.000 abitanti.
Una legge del 2015, ricorda il Ministro, riporta inoltre la necessità anche per i singoli istituti di affidare questa mansione ad alcuni membri del proprio organico; tuttavia sarà il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi ad esprimersi a breve e con maggior chiarezza su questo punto.
Chi non indossa la mascherina viene sanzionato
La volontà di potenziare i controlli c’è, soprattutto per sanzionare chi non indossa un dispositivo di protezione. A tal proposito, il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha spiegato di voler reintrodurre la figura del controllore. Questo non solo dovrà verificare se i passeggeri hanno i biglietti, ma dovranno anche “far scendere dall’autobus chi non ha la mascherina”.
Le mascherine consigliate dal Cts, sia in zona bianca sia in zona gialla, sono quelle Ffp2, ma saranno ammessi anche passeggeri con mascherine chirurgiche.
Capienza all’80% sui mezzi pubblici: come gestirla
Non aumentano però solo le file del fronte gestionale: aumenta anche l’offerta. Stando sempre alle parole del Ministro Giovannini, 618 milioni di euro saranno destinati agli enti locali per potenziare servizi di noleggio di pullman turistici per una crescita complessiva del 15-20%. Il numero maggiorato di corse disponibili ridurrà la concentrazione di viaggiatori sui singoli mezzi.
Su bus e treni, infatti, la capienza è ridotta all’80% (a fronte del 50% dell’anno scorso in zona gialla) e sarebbe impensabile credere di non superare la soglia negli orari di punti senza un corretto smistamento del carico passeggeri.
A tal proposito, resta in vigore anche la possibilità d’istituire orari d’ingresso differenziati nelle scuole e si chiede alle aziende di predisporre questa misura qualora fosse necessario.
La sanificazione infine, nell’ottica di Giovannini, dovrebbe essere potenziata con procedure ripetute anche più volte al giorno. L’ultima parola spetta però alle autonomie locali.
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