Azione militare USA contro Turchia? Trump è pronto. A dichiararlo è il segretario di stato Pompeo. Gli Stati Uniti cercano di mantenere il potere di influenza nella complicata guerra turca contro i curdi. Ma le insidie per Trump non mancano.
Azione militare USA contro Turchia? Trump è pronto. Queste le ultime dichiarazioni del segretario di Stato Mike Pompeo. In un’intervista rilasciata alla CNBC, gli Stati Uniti tornano a parlare della delicata questione della guerra in Siria e lasciano aperte tutte le strade.
Se necessario, Trump è pronto ad usare la forza militare contro la Turchia: questo è il messaggio chiaro che la potenza USA rilancia, pur sottolineando che gli Stati Uniti preferiscono la pace alla guerra.
Quale strategia per gli USA in Siria? La posizione di Trump sembra sempre più compromessa in questa complessa vicenda dell’attacco turco contro i curdi.
Trump pronto ad un’azione militare contro Turchia: cosa significa?
La dichiarazione di Pompeo vuole ribadire la fermezza degli USA: in caso ci fosse la necessità, un’azione militare contro la Turchia ci sarà ed il presidente Trump è pronto. Cosa significa?
Pompeo non ha specificato quale sia la linea rossa oltre la quale si renderà inevitabile un’azione pesante da parte delle forze USA contro Erdogan. Ma ha voluto essere chiaro sul ruolo statunitense nell’area, evidenziando che l’attenzione ai fatti che stanno accadendo nel nord della Siria è sempre molto alta.
A difesa di quanto fatto finora, nonostante le critiche, Pompeo ha anche ricordato che gli USA prediligono le ritorsioni economiche e il potere diplomatico per trattare con la Turchia. Le sanzioni inflitte ad Erdogan all’inizio dell’attacco e l’accordo sul cessate il fuoco raggiunto sono le prove degli sforzi USA per la pace.
La dichiarazione di Pompeo, però, arriva in un momento cruciale.
Il presidente Trump è oggetto di pesanti critiche per la sua decisione di ritirare le forze americane dal nord della Siria e di abbandonare i curdi, che hanno condotto la guerra contro l’ISIS. Non solo, la stessa tregua con il cessate il fuoco non ha convinto ed è stata valutata troppo vicina alle richieste di Erdogan e poco garantista per i curdi.
Il popolo curdo si sente sempre più tradito e proprio oggi ha protestato contro i carri armati USA che hanno iniziato a ritirarsi.
Intanto, la guerra è degenerata, con le accuse di utilizzo di armi chimiche contro i curdi, migliaia di sfollati e le minacce sempre più pesanti di Erdogan che si è scagliato contro tutto l’occidente, definendolo a favore dei terroristi.
Gli USA sembrano sempre meno capaci di gestire la complessa situazione del nord della Siria e tentano di mantenere un potere di influenza che sta sfuggendo di mano.
Le dichiarazioni di Pompeo vogliono ricordare al mondo che Trump non sarà a tutti i costi al fianco di Erdogan. Allo stesso modo, però, il presidente USA ha ricordato che il loro sostegno ai curdi non era per sempre, ora è giusto che combattano da soli.
Gli Stati Uniti sembrano in difficoltà in una guerra che in realtà è molto intricata per tutti gli attori coinvolti.
Trump e azione militare USA contro Turchia: avvertimento per la Russia?
Le parole di Pompeo sull’eventualità di un attacco USA contro la Turchia potrebbero essere valutate come un avvertimento contro la Russia.
Putin, infatti, sta assumendo un ruolo sempre più importante nella regione del Medio Oriente e proprio domani, martedì 22 ottobre, ospiterà a Sochi il presidente turco per un vertice fondamentale.
L’ascesa dell’influenza russa in Siria è una novità con la quale anche gli USA devono fare i conti. Se Turchia e Russia troveranno un’intesa di interessi, quale ruolo giocherà Trump?
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