Dall’assistenza sanitaria ai beni non necessari, ecco i 3 comparti su cui puntare a lungo termine secondo gli analisti.
Quali sono i 3 comparti su cui gli investitori dovrebbero puntare a lungo termine?
La risposta a questo interrogativo potrebbe essere cruciale in un momento in cui l’alta volatilità continua a scuotere i mercati finanziari: nelle ultime settimane, infatti, i crescenti timori su una prossima fiammata dell’inflazione, suggerita dalla ripresa economica che si intravede con le campagne vaccinali e gli stimoli fiscali statunitensi, unitamente alle rassicurazioni della Fed sul Qe e i tassi d’interesse, hanno favorito una certa fibrillazione nelle piazze finanziarie.
Insomma, è tempo di ritrovare una bussola. E così gli analisti suggeriscono di puntare sugli exchange-traded fund (ETF) per piazzare i propri capitali sui settori che sono destinati a sovraperformare i principali indici azionari: ecco quali.
1. Il comparto sanitario
La pandemia dell’ultimo anno ha contribuito a rivelare il sostanziale fallimento delle politiche sanitarie delle principali economie – sanguinosi i tagli alla ricerca – e a rilanciare in Borsa i titoli del comparto, come i conglomerati ospedalieri, le compagnie assicurative o le società produttrici di farmaci.
Ma aldilà delle odierne congiunture che vedono le Big Pharma internazionali sugli scudi grazie ai vaccini anti-Covid - trend destinato comunque a resistere, visto che l’immunizzazione è a tempo – il settore è anche una scommessa promettente sul lungo termine, poiché indipendentemente dai cicli economici, i cittadini avranno sempre necessità di visite mediche, farmaci o ospedali.
Si tratta di un settore ampio, come accennato, su cui puntare con degli ETF tematici, che assicurano maggiore protezione rispetto agli investimenti sui singoli titoli.
2. Il comparto tecnologico
Anche in questo caso, parliamo di un settore premiato largamente dalla pandemia e dalla conseguente stay-at-home-economoy, con i titoli della Silicon Valley che hanno finito per mettere le mani su gran parte dei guadagni dell’azionario USA dell’ultimo anno, arrivando a toccare valutazioni spesso ben oltre i fondamentali economici.
Tuttavia, secondo gli analisti, anche il comparto tech potrebbe rivelarsi una scommessa vincente nel lungo termine. La ripresa economica, dettata dalle campagne vaccinali, favorirà certamente una equity rotation sulle piazze finanziarie, ma il segmento tecnologico rimane comunque la punta di diamante dell’economia globale, un faro dell’innovazione, e non include solo i grandi player californiani – come Facebook, Amazon o Apple – ma anche le tante società che producono, ad esempio, semiconduttori e software.
3. Il comparto dei beni non essenziali
Nell’arco degli ultimi dodici mesi i depositi bancari dei cittadini delle prime economie globali si sono gonfiati: una conseguenza, questa, delle tante restrizioni implementate per frenare il contagio, che hanno finito per rivoluzionare le abitudini di consumo.
Ma ora che si iniziano ad intravedere le prime luci di una prossima ripresa economica, le società che producono beni non essenziali – dagli Iphone di Apple ai caffè di Starbucks – potrebbero tornare al centro dei pensieri degli investitori: si tratta, infatti, di titoli ciclici che legano il loro rendimento borsistico ai trend economici.
Come rilevato dall’ultimo report dell’OCSE il Pil globale crescerà del 5,6% nel 2021 e del 4,3% l’anno seguente: tradotto, i beni non essenziali torneranno a fare capolino nella lista della spesa dopo una stagione dominata dal risparmio precauzionale, e così i titoli del comparto riprenderanno forza.
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