Il Parlamento europeo ha ammorbidito i requisiti di gestione dei nuovi Non Performing Loans. La palla ai governi Ue
Grandi novità per le banche e per i loro crediti deteriorati.
Stando alle ultime decisioni del Parlamento europeo, le nuove regole presto in vigore ammorbidiranno i requisiti sulle coperture sulle potenziali perdite derivanti dai nuovi Npl.
Già ad ottobre scorso i governi dell’Unione europea avevano raggiunto un accordo volto ad alleggerire i vincoli pensati dell’esecutivo comunitario. Ora, grazie al voto della Commissione affari economici del Parlamento Ue, quelle stesse regole saranno nuovamente attenuate.
Il nuovo approccio, secondo quanto emerso a ottobre, prevederà un allungamento dei tempi per la svalutazione dei Non performing loans che potranno essere generati dai nuovi prestiti.
Saranno soprattutto le banche italiane a beneficiare delle nuove e più flessibili norme sulla gestione dei nuovi Npl. I crediti deteriorati, infatti, rappresentano il 10% del totale dei crediti nostrani, un dato che mal si confronta con il 3,6% europeo.
La revisione delle norme sulla gestione dei nuovi Npl entrerà effettivamente in vigore tramite conversione in legge e soltanto nel momento in cui i governi dell’Unione europea approveranno le novità pensate sul fronte banche.
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