Continua il rincaro sul prezzo del carburante che in alcune città ha già sfondato il tetto dei 2 euro al litro al «servito». Ecco dove.
Di pari passo con l’aumento di energia e gas sono diverse settimane che anche la benzina sta toccando rincari da record. Erano 7 anni che il costo non toccava i 100 dollari al barile.
Aumenti che stavano avvenendo già prima dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. Ora l’escalation del conflitto nell’Europa orientale porterà, tra le gravi conseguenze, anche ulteriori aumenti del greggio.
Aumenti che finiranno con il penalizzare soprattutto i cittadini, con prezzi dei carburanti alla pompa sempre più elevati. In alcune città italiane la benzina è già sopra i 2 euro al litro in modalità “servito”. Ma al “self” non va meglio.
Fin dove potrà spingersi il costo del carburante? Ecco la mappa delle città più care (per adesso).
Aumenti già prima dell’inizio della guerra in Ucraina
Sul sito del ministero della Transizione Ecologica il database dei prezzi è aggiornato al 21 febbraio, data dell’ultima rilevazione che non risentiva ancora degli effetti dell’attacco della Russia all’Ucraina.
Il prezzo medio del carburante a livello nazionale recitava 1,849 €/litro. Un incremento di oltre il 7% rispetto alla rilevazione del 3 gennaio 2022 quando il costo a litro era fermo a 1,723.
Questo significa che già prima dell’inizio del conflitto la tendenza del costo del carburante era al rialzo. Una crescita lenta e costante che stando alle previsioni avrebbe portato a “sfiorare il tetto dei 2 euro al litro entro la fine di aprile”.
L’inizio del conflitto ha invece accelerato la crescita con il barile che ha toccato come detto quota 100 dollari. Un aumento che ha avuto ovviamente ripercussioni anche sul costo alla pompa.
Infatti, se si guardano le medie nazionali più aggiornate il servito oggi è già a 1,996 €/litro. Più basso invece quello di un rifornimento self (1,861 €/litro).
Le città dove la benzina costa di più: i dati del servito
Ma se si fa un analisi specifica per città si può notare che negli ultimi giorni il prezzo sta crescendo rapidamente rispetto alla media nazionale e il servito ha già sfondato il tetto dei 2 euro.
Leggendo i dati di ieri, venerdì 25 febbraio, si nota come Bologna sia la città più cara dove la colonnina segna 2,0896€/litro. Un incremento del 4,7% rispetto alla media nazionale.
Non va molto meglio a Bari, Firenze, Milano e Torino, anche loro alle prese con il costo oltre la soglia dei 2 euro. Resistono al momento Napoli e Roma che si fermano a pochi centesimi sotto.
Città | Prezzo medio benzina | Variazione % media italiana |
---|---|---|
Bari | 2,0656 | 3,5 |
Bologna | 2,0896 | 4,7 |
Firenze | 2,0275 | 1,6 |
Milano | 2,0323 | 1,8 |
Napoli | 1,977 | -1 |
Roma | 1,9637 | -1,6 |
Torino | 2,0027 | 0,3 |
Le città dove la benzina costa di più: i dati del self
Al self le cose vanno leggermente meglio visto il costo inferiore che non risente del sovrapprezzo applicato dal gestore del distributore.
Se in città come Bari, Firenze, Roma, Torino e Napoli il prezzo della benzina è rimasto sostanzialmente invariato e in linea con la media nazionale (1,861€/litro), a Bologna si è registrato un aumento del 2,7% e il carburante viene venduto a 1,89€/litro, stesso importo di Milano.
Città | Prezzo medio benzina | Variazione % media italiana |
---|---|---|
Bari | 1,8558 | 0,3 |
Bologna | 1,8998 | 2,7 |
Firenze | 1,8453 | -0,3 |
Milano | 1,8933 | 2,3 |
Napoli | 1,864 | 0,8 |
Roma | 1,8452 | -0,3 |
Torino | 1,8492 | 0 |
Fin dove può arrivare il costo della benzina
Analizzando i dati si nota come già in diverse città italiane il prezzo del carburante al servito è oltre la media nazionale e viene venduto sopra i 2 euro al litro. Cosa bisogna aspettarsi nelle prossime settimane? Se l’andamento resterà uguale è facile immaginare che ben presto la media nazionale si sposterà oltre i 2 euro per la modalità servito in tutta Italia. Il self potrebbe tocca invece gli 1,90€ al litro.
Cifre dispendiose che non si vedevano ormai da diversi anni. Tutto questo penalizza ovviamente alcuni comparti fondamentali in Italia come ad esempio quello dei trasporti. Sono già numerose in tutta Italia le proteste dei camionisti e degli operatori logistici messi davvero in ginocchio dai rincari energetici.
Uno stop che sta già avendo ripercussioni sul comparto del rifornimento e in diversi supermercati iniziano a scarseggiare gli approvvigionamenti.
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