Il grande ritorno di Beppe Grillo: prova a riprendersi in mano il M5s con un contratto da 300mila euro

Stefano Rizzuti

23/04/2022

Beppe Grillo tornerà a gestire la comunicazione del Movimento 5 Stelle dopo aver stipulato un contratto da 300mila euro. Una sorta di tregua con Conte che rimette al centro il fondatore pentastellato.

Il grande ritorno di Beppe Grillo: prova a riprendersi in mano il M5s con un contratto da 300mila euro

Beppe Grillo prova a riprendersi il Movimento 5 Stelle. O almeno la sua comunicazione. Il fondatore del M5s torna protagonista con un nuovo accordo commerciale: un contratto che dovrebbe prevedere tra i 200mila e i 300mila euro per il garante pentastellato.

Grillo pubblicherà sul suo blog alcuni contenuti del Movimento 5 Stelle, a partire dagli interventi dei big del partito. Di fatto questo accordo sembra voler dire una tregua con Giuseppe Conte. Rilanciando la centralità della figura del fondatore dal punto di vista comunicativo.

Eppure le proteste sono partite subito e i malumori tra i parlamentari sono affiorati appena diffusa la notizia. A essere contestata è soprattutto la cifra che verrà destinata a Grillo e che probabilmente gli stessi deputati e senatori contribuiranno a pagare.

Il contratto di Grillo: cosa farà per comunicazione M5s

Grillo avrà il compito di supportare il Movimento nelle sue attività di comunicazione, anche predisponendo nuove strategie digitali, apposite campagne, realizzando video e organizzando eventi e campagne elettorali.

Altro compito di Grillo sarà quello di promuovere l’immagine e le attività del Movimento 5 Stelle all’estero: attività che potrà essere svolta anche attraverso la partecipazione a convegni e incontri internazionali.

Le proteste del M5s contro il contratto a Grillo

Negli scorsi giorni Grillo è stato a Roma, anche se non ha comunicato il motivo della sua discesa nella Capitale. Il mistero è stato svelato solo con l’annuncio del nuovo accordo, arrivato dopo qualche ora di contrattazione. Il confronto ha riguardato anche Nina Monti, collaboratrice di Grillo: lei non avrà un altro contratto, ma verrà probabilmente pagata per la sua attività di consulenza al garante pentastellato attraverso una parte della cifra destinata allo stesso Grillo.

L’intesa stipulata dal Movimento 5 Stelle con Grillo sembra però causare diversi malumori tra i pentastellati. Sicuramente non viene digerito facilmente il costo dell’accordo, ritenuto troppo alto, anche perché a finanziarlo dovrebbero essere proprio i parlamentari attraverso i rimborsi.

Grillo non verrà pagato con i fondi dei gruppi parlamentari, ma i soldi verranno presi dalle casse del Movimento, che vengono finanziate attraverso le contribuzioni dei deputati e dei senatori del Movimento.

Le perplessità dei parlamentari non riguardano però solo i costi. L’altro timore è quello riguardante la linea e il ruolo che Grillo ricoprirà. All’interno del Movimento restano divisioni su temi come la guerra russa in Ucraina, la posizione della Nato e l’utilizzo delle armi.

Tra i parlamentari c’è una netta divisione e da più parti non viene nascosto il timore di affidare la comunicazione a Grillo che più volte sul suo blog si è schierato contro l’utilizzo di ogni arma e non proprio a favore della Nato. Posizione che sembrerebbe cozzare con la linea del governo Draghi, sostenuto dai pentastellati.

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