Notizie non proprio incoraggianti arrivano dal fronte pensioni: possibile il blocco delle pensioni per chi ha debiti con l’Agenzia delle Entrate.
Le ultime novità che arrivano sul fronte delle pensioni non sono proprio incoraggianti, soprattutto per chi ha maturato dei debiti con l’Agenzia delle Entrate a causa di cartelle esattoriali non pagate.
L’Inps, in un messaggio diramato da poco, ha confermato le voci che si sono susseguite negli ultimi tempi: se è vero che il limite di pignorabilità sulle pensioni resta quello di un quinto, è vero anche che con l’ultima Legge di Bilancio sono state apportate delle modifiche che riguardano proprio i debitori che percepiscono una pensione erogata dall’Istituto di previdenza.
Da adesso in poi, infatti, in caso di cartelle esattoriali non pagate sarà possibile disporre il blocco delle pensioni (ma anche delle buonuscite e degli altri pagamenti effettuati dall’Inps).
Una novità che allarma i pensionati ma che, fortunatamente, non riguarda tutti.
Andiamo a vedere chi d’ora in poi rischierà il blocco delle pensioni.
Chi rischia il blocco delle pensioni in caso di debiti con l’Agenzia delle Entrate?
Il rischio di vedere bloccata l’erogazione della propria pensione in caso di debiti con l’erario è certamente una preoccupazione per molti pensionati ma, fortunatamente, riguarderà solo coloro che percepiscono pensioni (o altri generi di prestazione) che superano una certa soglia.
In base a quanto stabilito nella Legge di Bilancio 2018, infatti, l’Inps prima di effettuare un pagamento di almeno 5mila euro, deve sospendere la procedura e interrogare l’Agenzia delle Entrate, per verificare che il beneficiario del pagamento non abbia nessun debito. Una delle novità apportate dalla manovra finanziaria riguarda proprio gli importi: prima la sospensione era prevista solo per il pagamento di importi di almeno 10mila euro.
L’Esattore, in ogni caso, ha 5 giorni di tempo per rispondere. In caso di debiti esistenti l’Agente per la riscossione ha 60 giorni per attivare la procedura (anche in questo caso è stata apportata una modifica con la Legge di Bilancio, che ha allungato il termine da 30 a 60 giorni).
Ricordiamo che a essere bloccati non saranno solo i pagamenti delle pensioni, ma anche delle indennità di fine servizio o di fine rapporto se superiori al limite di 5mila euro.
Pignoramento, resta il limite di un quinto
Quello che molti pensionati si stanno chiedendo in queste ore è se, a seguito del blocco, l’Agenzia delle Entrate possa pignorare l’intera prestazione dovuta dall’Inps.
La risposta è, fortunatamente, negativa. Nonostante venga predisposto il blocco del pagamento in fase di accertamento, per quanto riguarda il pignoramento resta il limite del quinto.
Potrebbe capitare, tuttavia, di incorrere in un errore. Il debitore, una volta subito il blocco della prestazione, deve sempre verificare che il successivo pignoramento non superi il quinto della prestazione dovuta. In caso contrario potrà fare opposizione all’esecuzione, attivandosi con un avvocato.
In ogni caso l’Inps ha precisato che sono escluse dal blocco le prestazioni assistenziali, le rendite Inail e le prestazioni erogate per conto di altri soggetti.
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