Una analisi condotta da Goldman Sachs ha rivelato il tetto che i tassi dei bond europei non devono superare per preservare la sostenibilità del debito pubblico continentale: i dettagli.
Il recente pullback nell’acquisto di bond europei da parte della BCE – la scorsa settimana rilevati titoli per 16,9 miliardi di euro, livello più basso dell’ultimo mese – sta favorendo il rialzo dei tassi delle obbligazioni continentali e alimentando anche una certa fibrillazione nei mercati finanziari dell’Eurozona.
Per questo, Goldman Sachs ha deciso di analizzare nel suo ultimo report il tetto massimo che i tassi dei titoli di Stato europei possono toccare prima di minacciare la sostenibilità del debito pubblico, pur conservando un certo ottimismo sulle prospettive del mercato obbligazionario europeo, grazie anche all’attesa accelerazione dell’EuroTower sul PEPP: i dettagli.
Bond europei: l’analisi di Goldman Sachs sul rialzo dei tassi
Finora, come noto, i mercati finanziari europei e statunitensi sono stati premiati dall’abbuffata di bond della BCE e della Federal Reserve, utile ad affossare il tasso di rendimento delle obbligazioni sovrane e ad incrementare così l’attrattività dell’azionario, pervaso da una irrefrenabile euforia nel corso dell’ultimo anno.
Da qualche settimana, però, la fiammata dei tassi dei bond europei sta smorzando gli entusiasmi, con gli interrogativi di sempre che tornano a fare capolino nei pensieri degli investitori: dove arriveranno i rendimenti delle obbligazioni continentali a lungo termine?
C’è un tetto massimo, secondo l’ultima analisi condotta da Goldman Sachs, che i bond europei non devono superare, ed è individuale, dato dalla sostenibilità del debito pubblico di ciascuno Stato: nello specifico, il report della banca newyorchese – basato su due modelli statistici – tasta lo stato di salute delle quattro economie europee principali, Germania, Francia, Italia e Spagna.
Sul gradino più basso proprio l’Italia, con un tetto massimo per i tassi dei bond tra il 2% e il 3,5%, dovuto principalmente al tasso di indebitamento del paese e alla crescita debole. L’alto deficit della Francia, invece, spiega il rischio che aleggia sulle obbligazioni transalpine, tetto al 3%, mentre il basso debito e il surplus commerciale della Germania e la crescita nominale della Spagna difendono i rispettivi titoli di Stato dai rialzi dei tassi, con la zona di rischio che si colloca al 5,75% per i Bund e al 5,25% per i bond spagnoli.
Goldman Sachs ottimista sui bond europei
Ma aldilà dell’analisi del rialzo massimo dei tassi dei bond che le principali economie europee possono tollerare nella loro situazione debitoria, Goldman Sachs rimane ancora ottimista sull’andamento del mercato obbligazionario europeo, e punta su nuovi round di acquisti dei bond dalla parte della BCE, all’altezza degli obiettivi del PEPP e della funzione cruciale dell’EuroTower nel contenimento delle congiunture negative della pandemia.
Del resto, i bond europei rimangono a distanza di sicurezza dai tetti massimi tracciati da Goldman Sachs: prendendo in considerazione le obbligazioni a dieci anni, il Btp è allo 0,75%, quello francese e il Bund in territorio negativo, rispettivamente -0,05% e – 0,29%, e i tassi del bond spagnolo si attestano a quota 0,38%.
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