La guerra in Ucraina ha creato una grande crisi umanitaria. Il Regno Unito, in proposito, ha disposto un programma di accoglienza che prevede un bonus di 418 euro (350 sterline) al mese per 6 mesi.
Dal Regno Unito arriva la notizia di un bonus accoglienza per i rifugiati ucraini. Per aiutare nella situazione di crisi umanitaria, il Governo inglese ha stabilito che, per tutte le famiglie che accoglieranno cittadini ucraini, saranno disposte delle somme mensili di supporto.
Aprire la propria abitazione a persone in fuga dalla guerra, questo è il piano del Regno Unito per rispondere alla crisi umanitaria in corso in Ucraina e in Europa. A disposizione delle famiglie che saranno disposte ad accogliere sarà previsto un bonus da 350 sterline, ovvero 418 euro mensili.
Il programma si chiama “Case per l’Ucraina” ed è l’ennesima operazione a favore dei rifugiati ucraini proveniente dall’Occidente, che arriva in seguito alla notizia che la Polonia è al limite di accoglienza dopo 18 giorni dall’inizio della fuga dei cittadini ucraini oltre il confine.
Programma “Case per l’Ucraina”: il Regno Unito crea un bonus di 418 euro
Il piano del Regno Unito per affrontare l’ondata di rifugiati ucraini nel Paese è “Case per l’Ucraina”. Si tratta di un bonus mensile di 350 sterline, ovvero 418 euro, per aiutare le famiglie inglesi nell’accoglienza dei cittadini in fuga dalla guerra in Ucraina.
Il programma “Case per l’Ucraina” prevede l’accoglienza di uno o più individui, preferibilmente famiglie per poter reinserire i bambini in percorsi scolastici. Il bonus e l’accoglienza hanno un valore minimo di 6 mesi. Per ottenere tutte le informazioni su come aprire la propria abitazione ai rifugiati, da domani (lunedì 14 marzo 2022) sarà disponibile sul sito del Governo inglese la procedura per iscriversi come casa di accoglienza.
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Altri esempi di accoglienza ai cittadini ucraini: il piano completo inglese
Il piano inglese per fronteggiare la crisi umanitaria e, allo stesso tempo, invitare i cittadini ucraini nel Paese, non è il solo esempio di accoglienza. Non basta fornire case, come ricordano esponenti del Governo, ma anche fornire a queste persone la possibilità di superare il trauma e riconquistarsi la propria vita, oltre che l’indipendenza.
Per questo due grandi realtà nel Regno Unito hanno aperto le porte per i lavoratori ucraini. Asos ha detto di voler aprire i propri posti alle persone con competenze ingegneristiche e tecnologiche, mentre l’azienda Lush metterà a disposizione una percentuale di posti vacanti ai rifugiati della guerra ucraina.
Piani di accoglienza ai rifugiati ucraini: la parte dell’Italia
Anche l’Italia è pronta a fare la sua parte, a partire dalla dichiarazione dello Stato di emergenza (fino al 31 dicembre) per assicurare alla Protezione Civile ampio spazio di manovra per assistenza e soccorso alla popolazione ucraina.
Gli ingressi dei rifugiati nel nostro Paese sono già avvenuti, si tratta di circa 35 mila persone (17 mila donne, 2 uomini e 14 mila minori). Gli ingressi stanno continuano, come ha annunciato una nota del Viminale, alla cifra di 4.500 al giorno.
Per tamponare la crisi umanitari si sono subito attivate associazioni ed enti pubblici, ma anche le Università, che accoglieranno studenti e professori con borse di studio e ricerca.
Il piano della Regione Lazio, per esempio, è quello di rendere disponibili ai rifugiati ucraini sportelli informativi, assistenza sanitari e psicologica, oltre che assistenza abitativa e trasporti gratuiti. Grande attenzione anche alla crisi sanitaria e per questo sono stati previsti hub per tamponi su tutto il territorio.
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