Bonus giovani genitori 2016: il Ministero del Lavoro ha chiarito se anche gli studi professionali rientrano tra i possibili beneficiari dell’incentivo del bonus assunzione giovani genitori.
Bonus giovani genitori 2016: il Ministero del Lavoro con l’interpello n.16 del 20 maggio 2016 ha risposto a una istanza formulata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro sulla concessione del Bonus Giovani Genitori, previsto dall’art. 2, comma 1, D.M.19 novembre 2010.
Che cos’è il Bonus giovani genitori?
Il Bonus giovani genitori è un beneficio che viene riconosciuto alle aziende private e alle società cooperative per l’assunzione di giovani genitori a tempo indeterminato, anche part-time.
L’incentivo per l’assunzione di giovani genitori può raggiungere il valore massimo di 5.000 euro per ogni assunzione e ogni singola azienda o società cooperativa potrà beneficiarne per un massimo di 5 assunzioni.
Bonus giovani genitori: quali sono i requisiti?
Per poter essere assunti con l’incentivo Bonus giovani genitori occorre:
- avere un’età non superiore a 35 anni;
- essere genitori di figli minori;
- essere precari o disoccupati;
- essere iscritti alla banca dati per l’occupazione dei giovani genitori.
Stante queste condizioni, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro ha presentato un interpello al Ministero del Lavoro per chiedere se il Bonus giovani genitori possa essere esteso anche agli studi professionali.
Bonus giovani genitori 2016: vale anche per gli studi professionali?
Il Ministero del Lavoro ha chiarito che anche per le assunzioni negli studi professionali trova applicazione il Bonus giovani genitori.
Secondo il Ministero, infatti, occorre dare una interpretazione estensiva della definizione “imprese private” utilizzata dalla norma di legge che prevede il Bonus giovani genitori, seguendo l’orientamento dell’Unione Europea:
«La nozione di imprenditore/datore di lavoro va intesa in senso ampio, ovvero connessa a “qualunque soggetto che svolge attività economica e che sia attivo in un determinato mercato”, a prescindere dalla forma giuridica assunta».
Lo stesso Consiglio di Stato riconosce come la definizione di “imprenditore” di derivazione comunitaria sia più ampia rispetto a quella che si ricava dal nostro Codice Civile.
Per evitare quindi una eventuale discriminazione nei confronti della categoria dei liberi professionisti e del personale che lavora presso di loro, il Ministero del Lavoro riconosce l’applicazione del Bonus giovani genitori anche alle assunzioni negli studi professionali.
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