Il bonus decontribuzione Sud Italia è stato recentemente prorogato fino al 30 giugno 2022, in virtù di una autorizzazione europea ad hoc. Ecco il meccanismo e tutti i dettagli utili.
Al fine di favorire il rilancio dell’occupazione nelle aree del Mezzogiorno, è utile ricordare che, fino al 30 giugno 2022, si applicherà lo sgravio INPS per quanto attiene all’assunzione agevolata di persone, e compiuta da aziende con sedi o unità produttive nelle regioni del Sud Italia.
Si tratta di un beneficio che, sommato insieme allo sgravio contributivo per l’assunzione di donne e di giovani, fa parte di un pacchetto di misure prorogate, a seguito della recente autorizzazione europea alla concessione di tali aiuti di Stato ai datori di lavoro, anche oltre la misura ordinaria (Temporary Framework).
Vediamo un po’ più da vicino come funziona questa misura, in quanto ha sicuramente una valenza fondamentale ai fini del sostegno del mercato del lavoro nel meridione.
Bonus decontribuzione Sud Italia: di che cosa si tratta?
Della prosecuzione dell’applicazione degli incentivi occupazione, ne è stata data conferma dall’INPS, con il messaggio n. 403 del 26 gennaio scorso, avente appunto ad oggetto l’applicazione della proroga di una serie di misure agevolative, di cui si trova traccia nella manovra economica dello scorso anno (legge n. 178 del 2020).
Di fatto, è stata la legge di Bilancio 2022 a disporre formalmente la proroga di alcune significative misure per il lavoro, ossia i cd. bonus assunzione. Si tratta di incentivi che, visto il perdurare dello stato di emergenza e delle difficoltà nel mercato del lavoro, è apparso opportuno confermare. L’ok delle istituzioni europee è stato tuttavia fondamentale per poter continuare ad applicare detti sgravi contributivi fino alla fine del prossimo giugno.
Lo abbiamo accennato: il bonus decontribuzione Sud consiste in un’agevolazione fiscale mirata a proteggere e rilanciare l’occupazione nelle aree più svantaggiate del Paese. Di ciò si sente bisogno specialmente in un periodo come questo, in cui non sono mancati gli effetti negativi della pandemia sul mercato del lavoro e in particolare, nelle aree già caratterizzate da situazioni di disagio socio-economico.
Di fatto il bonus è uno sconto sui contributi previdenziali complessivi, gravanti sul datore di lavoro verso i propri dipendenti. Nel dettaglio la misura in oggetto fu introdotta dal noto Decreto Agosto, prevedendo uno sgravio del 30% fino al 2020.
Come accennato sopra, la manovra 2021 estese l’esonero contributivo fino al 31 dicembre 2029, immettendo una modifica alla normativa. La proroga del bonus decontribuzione Sud implica tuttavia una diminuzione del beneficio nel corso del tempo: fino al 2025 resta invariato al 30% e poi scende al 20% e 10% tra il 2026 e il 2029. Il citato prolungamento dell’incentivo è comunque sottoposto all’approvazione della Commissione Europea che, per ora, ha prorogato l’agevolazione fino al 30 giugno 2022.
Inoltre, è da notare che la misura è gestita dall’Istituto di previdenza il quale - con il citato messaggio di fine gennaio - ha avuto modo di ribadire che l’agevolazione potrà dunque essere applicata fino al mese di competenza giugno 2022.
Bonus decontribuzione Sud Italia: chi sono i destinatari dell’agevolazione?
Detto incentivo per l’occupazione, che si sostanzia nella riduzione del versamento contributivo, vede come destinatari i datori di lavoro del settore privato che abbiano sede legale e/o unità operativa/e localizzate in aree svantaggiate del Centro – Sud Italia. Ci si riferisce in particolare alle seguenti Regioni:
- Abruzzo;
- Basilicata;
- Calabria;
- Campania;
- Molise;
- Puglia;
- Sardegna;
- Sicilia.
Attenzione però: dall’applicazione dell’agevolazione in oggetto, sono esclusi il settore agricolo e i datori di lavoro che stipulano contratti di lavoro domestico.
Inoltre, appare opportuno ricordare che possono sfruttare lo sgravio contributivo anche i datori di lavoro con sede legale in Regione differente da quelle ammesse, ma a patto che la prestazione lavorativa si abbia in una delle Regioni previste, dopo controllo e approvazione della struttura Inps competente per territorio.
Bonus decontribuzione Sud: entità dell’agevolazione e durata
Lo abbiamo accennato sopra, ma giova ribadirlo. L’incentivo in questione corrisponde ad una riduzione dal 30% al 10%, in base al periodo di applicazione, sul totale dei contributi previdenziali che l’azienda deve versare. Da notare altresì che lo sconto fiscale non è invece applicabile a premi e contributi che il datore di lavoro è tenuto a versare all’INAIL.
Per chiarezza, ecco di seguito il quadro degli esoneri:
- 30% della contribuzione previdenziale gravante sul datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, fino al 31 dicembre 2025;
- 20% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per gli anni 2026 e 2027;
- 10% della contribuzione previdenziale gravante sul datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per gli anni 2028 e 2029.
Sul piano dell’applicazione temporale delle misure di decontribuzione, la manovra ha indicato questa è prevista fino al 31 dicembre 2029. Tuttavia, non bisogna dimenticare che l’aiuto contributivo per il Sud Italia, come anche quelli per gli Under 36 e le donne, è subordinato ad autorizzazione della Commissione Europea, nel rispetto di quanto previsto dal Quadro Temporaneo per gli aiuti di Stato a sostegno dell’economia interna, nell’attuale fase di emergenza sanitaria.
Bonus decontribuzione Sud: i nuovi massimali per gli aiuti di Stato
Non solo. Importante notare quanto altresì indicato nel citato messaggio n. 403 dell’Inps. Nel documento si può infatti leggere che la Commissione europea, con la sesta modifica del Temporary Framework, ha disposto che il massimale di erogazione degli aiuti temporanei di cui alla sezione 3.1 della comunicazione della Commissione europea C(2020) 1863 final del 19 marzo 2020, sia aumentato a:
- 290.000 euro per le imprese attive nella produzione primaria di prodotti agricoli;
- 345.000 euro per le aziende operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura;
- 2,3 milioni di euro per le imprese operanti in tutti gli altri settori.
L’Istituto di previdenza specifica dunque che, ai fini della legittima applicazione dei benefici in trattazione, dovrà tenersi conto dei nuovi massimali.
Bonus decontribuzione Sud: quali sono le regole in caso di rapporti di somministrazione di lavoro?
Non possiamo non rilevare quanto indicato nel messaggio Inps, in tema di decontribuzione e rapporti di somministrazione di lavoro. Infatti, si precisa che - ai fini della corretta esposizione dei benefici riguardanti le agenzie di somministrazione - circa la posizione per i lavoratori assunti per essere impegnati presso l’impresa utilizzatrice (posizione contributiva contraddistinta dal CSC 7.07.08 e dal CA 9A), anche per quanto attiene al meccanismo della decontribuzione Sud, come già per l’esonero giovani e per l’esonero donne, dovrà essere concatenato alla data di assunzione/trasformazione il numero di matricola dell’azienda utilizzatrice, nel seguente formato: AAAAMMGGMMMMMMMMMM (18 caratteri).
Concludendo, ricordiamo per completezza che detti sostegni prorogati fino a giugno 2022 tuttavia non sono gli unici introdotti per favorire la ripresa economica e il rilancio dell’occupazione in questi primi mesi del 2022. Vero è che esistono infatti anche altri tipi di aiuti, come ad es. quelli mirati ad assumere tutti i cittadini italiani che si sono trovati in disoccupazione provenienti da un’azienda in crisi.
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