Bonus lavoro nero: a quanti italiani spetta?

Teresa Maddonni

7 Aprile 2020 - 10:40

Bonus lavoro nero: a quanti italiani spetta? Dati Istat e un rapporto dell’Ispettorato del Lavoro ci danno l’idea delle dimensioni del fenomeno del lavoro sommerso nel nostro Paese. La misura è prevista nel prossimo decreto di aprile.

Bonus lavoro nero: a quanti italiani spetta?

Bonus lavoro nero, ma a quanti italiani spetta? Sarà contenuto nel prossimo decreto di aprile contro il coronavirus con misure di sostegno a famiglie, autonomi e lavoratori, anche irregolari.

Il bonus lavoro nero, detto REM ovvero reddito di emergenza, dovrebbe andare ad aiutare tutta una platea di cittadini, non percettori del reddito di cittadinanza, che non hanno entrate se non quelle derivanti magari dal lavoro irregolare che ora in periodo di isolamento non possono sostenere.

Sebbene il lavoro nero, irregolare o sommerso, spesso non per volontà del lavoratore, sia una piaga della nostra società, il governo pur consapevole della necessità di agire in tal senso considerando la disperazione in cui versano moltissime famiglie ha considerato la possibilità di un sostegno economico che raggiunga tutti. In Italia sono 3,7 milioni i lavoratori irregolari e molti sono coloro ai quali spetta il bonus lavoro nero. Dati Istat ci danno l’idea delle dimensioni del fenomeno come anche il Rapporto dell’Ispettorato del Lavoro riportato dal Sole24Ore.

Bonus lavoro nero: a quanti italiani spetta?

Bonus lavoro nero: a quanti italiani spetta? Non abbiamo un numero preciso al momento e neanche strumenti per dare i numeri se non quelli forniti da Istat che fotografa la situazione attuale del Paese con una platea di 3,7 milioni di irregolari.

Il bonus lavoro nero, ancora non conosciamo la cifra dal momento che si parlava prima di 600 euro poi ridotti a 400, dovrebbe toccare molti di questi lavoratori che per lo Stato e il fisco sono invisibili.

Una cosa c’è da dire che il numero fornito non è preciso dal momento che Istat non è in grado di censire il singolo lavoratore ma gli Ula vale a dire le unità di lavoro a tempo pieno. Ogni Ula può conteggiare più di un lavoratore in nero dal momento che si conta il tempo pieno.

Per fare un esempio se l’Ula considera l’unità di lavoro a tempo pieno in questa potrebbero essere compresi anche due o più lavoratori in nero che sono occupati per mezze giornate. In particolare Istat calcola che il tasso di incidenza del lavoro nero su quello regolare è del 15%, ma questo raggiunge:

  • il 60% nel lavoro domestico;
  • il 17% nel commercio.

Un lavoro sommerso che vale 79 miliardi e incide sul Pil italiano per il 4,5%. Ecco dunque che è a questi lavoratori - possiamo immaginare principalmente chi svolge lavoro domestico dalle pulizie, al lavoro di baby sitter o colf- che in questo periodo con l’emergenza coronavirus in atto sono fermi che andrà il bonus lavoro nero.

Bonus lavoro nero: i dati del 2019 degli irregolari

Il bonus lavoro nero andrà a una platea di irregolari che l’attività ispettiva del 2019, come anticipa Il Sole 24 Ore, è in grado di rilevare. A metterlo in luce è il Rapporto annuale dell’attività di vigilanza dell’Ispettorato nazionale del lavoro; secondo il rapporto su 159.805 ispezioni in 142.385 aziende l’irregolarità è emersa con i seguenti indici:

  • 68% delle pratiche definite nella vigilanza sul lavoro;
  • 81% in ambito previdenziale;
  • 89% in ambito assicurativo.

L’Ispettorato parte, nelle ispezioni, dalla selezione dei casi a rischio. I lavoratori irregolari, molti dei quali con buona probabilità andranno a prendere il bonus lavoro nero, nel 2019 erano 356.145 dei quali 41.544 totalmente in nero. L’anno scorso sono stati recuperati contributi e premi evasi dai datori per 1,23 miliardi di euro.

Sempre dal rapporto si evince che i controlli sul caporalato siano stati intensificati e allo stesso tempo l’attività ispettiva ha messo in luce la presenza di chi percepiva il reddito di cittadinanza pur lavorando in nero (599 beneficiari). Di questi beneficiari irregolari:

  • il 61% a Napoli;
  • il 26% a Roma;
  • il 7% a Venezia;
  • il 6% a Milano.

Non solo tra i lavoratori in nero ci sono anche:

  • 7.227 persone provenienti da Paesi terzi;
  • 1.145 extracomunitari senza il permesso di soggiorno;

Secondo il rapporto dell’Ispettorato del lavoro la maggior parte di questi lavoratori in nero sono impiegati nelle attività manifatturiere. Molti di questi irregolari, purtroppo come sappiamo sono impiegati nei campi, soggetti allo sfruttamento. In questo senso il lavoro nero ha comportato uno spopolamento delle campagne. Questi irregolari purtroppo non riceveranno neanche con buona probabilità il bonus lavoro nero dallo Stato.

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