Brent Renaud è un giornalista di 51 anni che non è riuscito ad aggirare Kiev per documentare i fatti più tristi del conflitto in atto.
Brent Renaud non è il solo che, dall’inizio del conflitto in Ucraina, cerca di eludere le truppe russe insediatesi a Kiev per poter documentare i fatti terribili che stanno colpendo la popolazione ucraina.
Come altri prima di lui, Brent si trovava a Irpin, una città vicino a Kiev, e insieme a dei colleghi accompagnava dei profughi in fuga nella speranza di raccogliere informazioni e testimonianze riguardo il conflitto.
Purtroppo, mentre i suoi colleghi se la sono cavata riportando qualche ferita, Brent non è sopravvissuto a un’imboscata da parte dei soldati russi. Insieme al corpo di Brent, è stato trovato un badge del New York Times e - anche se quest’ultimo dichiara che il giornalista non era lì per conto della rivista - la Casa Bianca dichiara che non rimarrà indifferente.
Perché Brent Renaud è stato ucciso?
Brent Renaud, giornalista americano di 51 anni, è stato ucciso vicino Kiev.
L’uomo e il collega Juan Arredondo stavano filmando i profughi in fuga da Irpin quando sono stati sorpresi da un’imboscata e da colpi di arma da fuoco a un checkpoint. Mentre Arredondo è stato trasferito all’ospedale di Kiev per delle ferite non letali, Renaud è stato colpito al collo ed è morto sul colpo.
Juan Arredondo in un video diffuso sui social racconta:
Stavamo attraversando il primo ponte a Irpin con altri colleghi, per filmare i rifugiati in fuga. Si è avvicinata un’auto che ci ha chiesto se volevamo andare con loro per passare il secondo ponte, abbiamo superato il checkpoint e ci hanno sparato contro.
Il collega di Brent racconta che lui e altri colleghi sono stati costretti a lasciarlo indietro quando è stato ferito perché soccorrerlo avrebbe impedito loro di fuggire e mettersi in salvo.
Come altri giornalisti, fotografi e video maker, anche Brent ha tentato il passaggio da Irpin per aggirare la capitale ucraina e riuscire a raccogliere quante più informazioni possibili per documentare le terribili vicende causate dallo scontro bellico. Purtroppo, il suo intento è stato osteggiato in modo cruento.
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Come risponderanno gli Usa?
Per quanto il New York Times abbia dichiarato che Brent non era in missione per conto del giornale - “aveva un nostro vecchio badge, ma non era lì per noi” - la Casa bianca ha dichiarato che non rimarrà indifferente di fronte all’accaduto.
Il consigliere per la sicurezza Usa, Jake Sullivan, in una intervista al programma della Cbs, “Face the Nation”, ha ammesso che, insieme ai colleghi Ucraini, verranno portate avanti delle indagini per approfondire il fatto e che le risposte avverranno “in modo proporzionale.”
Chi era Brent Renaud?
Brent Renaud, nato il 2 ottobre 1971 nel Tennessee, era un giornalista e fotografo. La sua carriera è iniziata l’11 settembre 2001 a New York quando decise di documentare i fatti degli attacchi terroristici.
Ha lavorato per il New York Times, e per la rivista ha raccontato il terremoto di Haiti, come pure la guerra alla droga in Messico. Ha prodotto poi la serie TV «Off to War», su un’unità della Guardia nazionale dispiegata in Iraq.
Brent ha diretto più di una dozzina di progetti televisivi e cinematografici, tra cui il documentario sull’eroina della HBO «Dope Sick Love» e la serie TV vincitrice del premio Peabody «Last Chance High».
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