Bucha: quali sono le argomentazioni del giornalista Toni Capuozzo

Giorgia Bonamoneta

6 Aprile 2022 - 22:17

Toni Capuozzo ha espresso la sua perplessità sulla cronologia degli eventi del massacro di Bucha e sulle condizioni dei corpi ritrovati. Cosa dice Capuozzo?

Bucha: quali sono le argomentazioni del giornalista Toni Capuozzo

Negli ultimi giorni le immagini dei corpi per le strade di Bucha hanno fatto il giro del mondo. Per alcuni commentatori i fatti di Bucha rappresentano un prima e un dopo, una vera e proprio svolta nel modo in cui verrà ricordata la guerra in Ucraina. Per altri invece si tratta dell’ennesima messa in scena del governo ucraino. Questa è l’opinione del Cremlino, per esempio, che ha immediatamente negato ogni tipo di coinvolgimento con i crimini commessi a Bucha.

La risposta russa ha suscitato una serie di dubbi anche tra gli osservatori occidentali, tra chi fa notare come la cronologia degli eventi risulti, se non del tutto artificiale, quanto meno strana; a chi ha analizzato frame per frame il filmato dei cadaveri per intercettare un movimento che esplicitasse la natura falsa del video.

Secondo il giornalista Toni Capuozzo c’è qualcosa che non quadra nella narrazione dei fatti di Bucha. Lo ha fatto presente a Quarta Repubblica, dove si è espresso contro un pensiero acritico che non mette in dubbio mai nulla.

Quali sono le perplessità e dubbi di Capuozzo su Bucha

Toni Capuozzo si è fatto portavoce dei dubbi del web, con tutta la criticità che questo può rappresentare. Il giornalista ha aperto il suo intervento chiarendo che non farsi domande sugli eventi, e assimilare passivamente le informazioni, è mancanza di pensiero razionale. Porsi le domande è lecito, soprattutto se sono le domande giuste.

A non convincere Capuozzo non è l’orrore, quello indiscusso, ma le tempistiche dell’accaduto. “Mi faccio qualche domanda e voglio ricostruire quello che è accaduto”, ha detto. Le perplessità di Capuozzo fanno riferimento alle date del ritrovamento dei cadaveri dei civili, che cozzano con il generale umore della popolazione. Infine fa notare che dei corpi uccisi con un colpo alla tempia dovrebbero presentare delle macchie di sangue.

In ordine cronologico il giornalista propone, in maniera semplificata, i fatti di Bucha e del ritrovamento dei cadaveri. Il 30 marzo dice che i russi si sono ritirati da Bucha e che il 31 marzo il sindaco della città ha rilasciato una dichiarazione davanti al municipio nella quale si riteneva soddisfatto della liberazione, con nessun riferimento ai corpi.

Il primo aprile iniziano a comparire le interviste dei civili, ora liberi, di Bucha, ma nessuno nomina i corpi per le strade. Il 2 aprile è la data della divulgazione di un filmato della polizia ucraina nel quale si vede un solo corpo in terra. Il 3 aprile scorso, infine, iniziano a circolare le immagini dei molti corpi per le strade. Capuozzo quindi fa notare la stranezza del comportamento dei civili ucraini che, in ben 4 giorni, non hanno mai coperto o spostato i corpi.

Le date di Bucha nel dettaglio: cosa sappiamo

Prendendo atto che potrebbero emergere nuove informazioni, quello che oggi sappiamo è un po’ più approfondito rispetto a quanto Toni Capuozzo ha spiegato durante il suo intervento. Fin dalla prima data citata dal giornalista lo scenario appare più complesso di quanto riportato.

Il 30 marzo l’amministrazione militare ucraina della regione di Kyiv ha comunicato che Bucha era una delle aree più pericolose della regione. Nel comunicato si avvertivano i residenti di bombardamenti e occupazione sparsa delle truppe russe che “continuano a terrorizzare la popolazione locale”. Il 31 marzo, dalla stessa fonte, si scopre che Bucha, insieme a Vorzel e Gostomel, sono ancora occupate da forze nemiche.

Il primo aprile Taras Shapravsky, segretario del Consiglio comunale di Bucha, ha dichiarato che “la città di Bucha rimane una destinazione pericolosa, è ancora occupata”. Nel post Facebook Shapravsky riporta che parte delle truppe russe si stanno ritirando, ma vaste aree sono state minate e sono stati abbandonati i corpi dei morti. Nel pomeriggio dello stesso giorno il sindaco di Bucha dichiara che il 31 marzo sarà ricordato come giorno della liberazione della città.

Tale dichiarazione è quella che il giornalista Capuozzo reputa poco chiara, ma diversi siti di fact-checking fanno notare che da giorni il sindaco aveva denunciato la presenza di cadaveri per le strade e di nuove fosse comuni, non raggiungibili per via del pericolo delle mine lasciate dai russi in ritirata.

A chiarire questo aspetto ci sono le informazioni russe, non contaminate dalla cosiddetta “propaganda occidentale”. Fonti russe, come Zvezda (sito di proprietà del ministero della Difesa della Federazione Russa), avevano dichiarato che tra la fine di marzo e l’inizio di aprile (1° aprile 2022) le truppe russe stavano portando avanti azioni militari contro le forze ucraine nella regione di Kyiv in direzione di Bucha, Gostmel e Ozera.

I dubbi di Capuozzo sulle foto dei cadaveri di Bucha

Infine c’è l’aspetto delle condizioni dei cadaveri per le strade, tra sangue e mancanza di una copertura. Secondo il giornalista non è possibile che i corpi si siano mantenuti per tre settimane in quelle condizioni, senza mai essere stati spostati. Anche l’assenza di sangue rappresenta un limite all’interpretazione occidentale dei fatti.

Tali affermazioni si pongono sul filone della falsificazione delle immagini a opera ucraina. I corpi, secondo tale ipotesi, sarebbero stati spostati da un ospedale vicino, oppure sarebbero degli attori. Capuozzo non ha detto questo, ma non prova a spiegare diversamente le condizioni dei cadaveri, per esempio la bassa temperatura e altre condizioni atmosferiche. Non viene presa in considerazione neanche la paura di mine lasciate dalle truppe russe, che potrebbero essere state un deterrente per le operazioni di rimozione a opera di civili.

Una cosa è certa: non si possono avere ora tutte le risposte. Spetta alle indagini, iniziate con lo scopo di dichiarare l’ammissione di colpevolezza per crimini di guerra, svelare lo scenario più veritiero su quanto accaduto a Bucha.

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