COVID, trasmissione da bambini ad adulti molto rara: il nuovo studio

Martino Grassi

7 Settembre 2020 - 17:48

La trasmissione del coronavirus da bambini ad adulti è un evento estremamente raro secondo un nuovo studio condotto dall’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici.

COVID, trasmissione da bambini ad adulti molto rara: il nuovo studio

La trasmissione da bambino ad adulto è un evento molto raro. Diversamente da quanto si pensava durante la prima fase dell’emergenza sanitaria, un nuovo studio ha dimostrato che il tasso di contagio da bambini è molto basso. Durante la fase acuta della pandemia infatti si sosteneva la tesi secondo cui i bambini potessero essere più infettivi degli adulti e tra le cause principali di trasmissione del coronavirus proprio come avviene anche per altre patologie, come l’influenza.

Un nuovo studio pubblicato su JAMA Pediatrics e condotto dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid), smentisce la precedente ipotesi, rassicurando gli insegnanti e non solo sulla riapertura delle scuole, ribadendo tuttavia l’importanza di mantenere la distanza di sicurezza e continuando ad attuare tutte le norme di prevenzione.

La trasmissione da bambino a adulto è rara

Secondo lo studio condotto dalla WAidid, si evince che la trasmissione da bambini ad adulti sia un evento estremamente raro, come confermato anche da molte altre ricerche del settore. Nello specifico, vengono citati i risultati di studi epidemiologici condotti proprio sui bambini, i quali affermano che “il rischio di diffusione dell’infezione da coronavirus da bambino a bambino è basso e che è rara la trasmissione da bambino a adulto”.

Susanna Esposito, presidente dell’Associazione e professore ordinario di Pediatria all’Università di Parma ha inoltre precisato che l’80% dei bambini è asintomatico e presenta una carica virale molto bassa, per questo motivo non rappresentano una minaccia all’andamento della pandemia, anche se le persone asintomatiche possono comunque infettare altri soggetti. Nello studio si precisa anche che, in base a diversi studi di settore, i bambini hanno una suscettibilità alle infezioni dimezzata se confrontata con quelle degli adulti.

La riapertura delle scuole è sicura?

Per la WAidid quindi anche la riapertura degli istituti scolastici non dovrebbe rappresentare un grosso rischio per un nuovo eventuale aumento dei contagi, tuttavia viene ribadita l’importanza del rispetto delle norme di prevenzione. Nello specifico fa sapere l’Associazione:

“Vanno adottate alcune precise precauzioni: da zero a sei anni misurazione della temperatura in caso di sintomi acuti e, in presenza di febbre associata a sintomi respiratori o gastrointestinali, velocità e tre T: testare, tracciare e trattare”.

Per quanto riguarda l’uso delle mascherine, l’OMS ha precisato che non vanno fatte indossare ai bambini fino ai cinque anni, mentre per quelli con età compresa tra i 6 e gli 11 anni, il loro utilizzo sarà da valutare in base alla situazione epidemiologica della scuola o della regione. Dovranno invece essere utilizzate dagli alunni con età superiore ai 12 anni, in special modo quando non potrà essere mantenuta la distanza di sicurezza di almeno un metro.

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