CTO: chi è, cosa fa e quanto guadagna un Chief Technical Officer?

Felice Bianchini

20 Novembre 2021 - 15:44

L’importanza del CTO aumenta proporzionalmente alla digitalizzazione del mercato del lavoro e della vita quotidiana. Ecco chi è, cosa fa, quanto guadagna e come si diventa un Chief Technology Officer.

CTO: chi è, cosa fa e quanto guadagna un Chief Technical Officer?

Con la transizione digitale, molte figure professionali rischiano di perire o di nascere. Chi emergerà sempre più è il Chief Technology Officer (CTO), traducibile come «direttore tecnico». Se prima chi era immerso nei laboratori si occupava solo di ricerca e sviluppo, senza pesare sulla strategia delle imprese, oggi la situazione si è ribaltata. L’ampio e crescente uso di tecnologie all’interno dei processi aziendali - e dei prodotti - ha reso i direttori tecnici fondamentali non solo per imprese operanti strettamente nel campo della tecnologia, ma anche per quelle attive in settori «tradizionali».

Si tratta, solitamente, di ingegneri, che oltre a curare aspetti prettamente tecnologici, occupano ormai in varie imprese una posizione di rilievo nell’organizzazione interna e nella decisione delle prospettive aziendali. Chi è, cosa fa e quanto guadagna un CTO? Ecco le risposte a queste domande.

Chief Technology Officer (CTO)

Chi è un CTO

Il Chief Technology Officer è solitamente un ingegnere, che occupa all’interno dell’impresa un ruolo esecutivo. È una figura che racchiude in sé la competenza nel campo tecnologico e manageriale. Lo si trova facilmente al vertice dei programmi di ricerca e sviluppo, col compito di seguire, indirizzare e comunicare agli organi direttivi dell’impresa le strategie da adottare in termini tecnologici.

Il CTO nasce dall’importanza sempre maggiore - se non proprio la necessità - che per le imprese ha assunto l’avere una «direzione tecnologica» e dunque una figura esperta di tecnologia, capace di individuare utilizzi di strumenti tecnologici all’interno dei processi produttivi e commerciali, migliorando la competitività dell’impresa. È spesso un braccio destro del CEO e membro del consiglio direttivo (nel 60% delle aziende in America, nel 67% in Europa e nel 91% in Giappone).

Per essere un buon CTO è richiesta, solitamente, una laurea in ingegneria informatica o comunque in campo informatico/tecnologico. Tuttavia, non devono mancare una certa preparazione nel campo del management e un’indole adatta all’instaurazione di relazioni, fondamentale per coordinarsi con i vertici e i ruoli chiave all’interno dell’impresa in cui si lavora.

È richiesta anche la conoscenza del settore in cui si opera, nonché - da non trascurare - un certo grado di esperienza nel campo dei progetti e una buona reputazione presso gli stakeholders dell’impresa in cui si lavora. La scelta del direttore tecnico, in quanto legata alla gestione del capitale azionario, è in mano agli azionisti: per questa ragione, per diventare un CTO, è necessario un percorso di scalata e di consolidamento della propria figura all’interno dell’azienda.

Cosa fa un CTO

L’attività del Chief Technology Officer copre sia lo sviluppo delle tecnologie interne all’azienda, sia quello delle tecnologie da utilizzare per la vendita dei prodotti e per i prodotti stessi. Gestisce i piani che riguardano l’aggiornamento degli hardware e dei software utilizzati nei processi aziendali. Questa sua posizione pervasiva in campo tecnologico lo rende fondamentale nella determinazione delle strategie dell’impresa.

In breve, il CTO cerca e propone soluzioni tecnologiche (sia software che hardware). I campi di applicazione delle sue strategie vanno dalla produzione al marketing; il suo lavoro non si limita alle apparecchiature e ai progetti di ricerca e sviluppo, ma copre anche e soprattutto la gestione, l’organizzazione e la coordinazione di chi si occupa di questi settori, al fine di rendere le soluzioni individuate praticabili, oltre che efficienti.

Oltre a quelle già citate, tra le mansioni più importanti di un CTO ci sono:

  • l’analisi di eventuali partnership, o acquisizioni di altre società
  • la promozione e la cura della propria tecnologia all’esterno (partecipando a fiere, congressi, etc.)
  • la gestione dei rapporti con i fornitori
  • studio dell’impatto di eventuali scelte tecnologiche sul business aziendale

Quanto guadagna un CTO

In un anno, un Chief Technology Officer può arrivare a guadagnare 90-100 mila euro, partendo solitamente da una base minima di 50- 70 mila euro, in proporzione, ovviamente, alla sua rilevanza e reputazione all’interno dell’impresa e tra i suoi stakeholders. La retribuzione dipende anche dal paese in cui si lavora: USA e UK, ad esempio pagano molto di più i loro CTO.

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