Calcolo assegno unico figli 2022 spiegato in modo semplice: tabelle importi e chiarimenti

Simone Micocci

21/01/2022

Assegno unico universale figli a carico, guida al calcolo: come capire in anticipo quanto spetta. Le regole da seguire e le tabelle aggiornate.

Calcolo assegno unico figli 2022 spiegato in modo semplice: tabelle importi e chiarimenti

Saper calcolare l’importo dell’assegno unico per figli a carico è importante così da potersi fare un’idea di cosa cambia con l’introduzione di questo nuovo bonus famiglia e se ci sono differenze rispetto a quanto percepito sommando agli assegni familiari ANF le detrazioni per figlio a carico.

Il calcolo dell’assegno unico può sembrare complesso, tuttavia - spiegandolo passo per passo e in modo che ognuno di voi possa comprenderlo - vi renderete conto che è più semplice di quanto possa sembrare.

Esistono d’altronde delle tabelle dove è indicato l’importo base dell’assegno unico per ogni figlio a carico, al quale poi si aggiungono delle maggiorazioni nel caso in cui sussistano determinate condizioni.

L’importo dell’assegno unico universale per figli a carico, dunque, varia a seconda dei seguenti fattori:

  • ISEE del nucleo familiare;
  • età del figlio (se minorenne o maggiorenne);
  • numero dei figli a carico;
  • eventuale condizione di disabilità del figlio;
  • età della madre;
  • condizione lavorativa dei genitori.

Vediamo in che modo, provando a semplificare il più possibile il calcolo dell’assegno unico e universale per figli a carico partendo dalla tabella allegata al testo del decreto legislativo n°230 del 21 dicembre 2021 che istituisce questa nuova misura con decorrenza da marzo 2022.

Tabella importi e maggiorazioni assegno unico figli
Clicca qui per scaricare la tabella con tutti gli importi e le maggiorazioni riconosciute con l’assegno unico per figli a carico.

Calcolo assegno unico per i figli minorenni

Partiamo dai figli minorenni. In questo caso viene indicato un importo minimo e massimo, variabile a seconda dell’ISEE. Nel dettaglio:

  • ISEE inferiore a 15.000,00€: per il figlio minorenne spetta un assegno di 175,00€;
  • ISEE superiore a 15.000,00€ ma inferiore o pari a 40.000,00€: l’importo si riduce progressivamente, fino ad arrivare a 50,00€;
  • ISEE superiore a 40.000,00€: l’importo è sempre di 50,00€.

Nel caso delle famiglie numerose, i suddetti importi valgono per i primi due figli. Dal terzo figlio, infatti, si applica una maggiorazione dell’importo che va dagli 85,00€ ai 15,00€, quindi:

  • ISEE inferiore a 15.000,00€: dal terzo figlio minorenne spetta un assegno di 260,00€;
  • ISEE superiore a 15.000,00€ ma inferiore o pari a 40.000,00€: l’importo si riduce progressivamente, fino ad arrivare a 65,00€ mensili;
  • ISEE superiore a 40.000,00€: dal terzo figlio maggiorenne spetta sempre un assegno pari a 65,00€ mensili.

Ai suddetti importi si applica un’altra maggiorazione, riconosciuta nel caso in cui entrambi i genitori siano percettori di reddito. Nel dettaglio, questa va da un massimo di 30,00€ a zero, dunque:

  • ISEE inferiore a 15.000,00€: se entrambi i genitori lavorano per i primi due figli spetta un importo di 205,00€, mentre per il terzo figlio di 290,00€;
  • ISEE superiore a 15.000,00€ ma inferiore o pari a 40.000,00€: l’importo si riduce progressivamente, fino ad arrivare a 50,00€ per i primi due figli e 65,00€ per il terzo figlio, anche nel caso in cui entrambi i genitori lavorano;
  • ISEE superiore a 40.000,00€: l’importo è sempre di 50,00€ per i primi due figli e di 65,00€ per il terzo figlio, anche qualora entrambi i genitori hanno un lavoro.

Si applica poi una maggiorazione di 20,00€, indipendentemente dall’ISEE, nel caso in cui la mamma abbia meno di 21 anni (non compiuti). Ad esempio, una mamma di 20 anni con due figli, riceverà:

  • ISEE inferiore ai 15.000,00€: 195,00€ per figlio;
  • ISEE superiore ai 15.000,00€ ma inferiore o pari a 40.000,00€: spetta un assegno mensile che va dai 195,00€ per figlio per poi ridursi progressivamente fino ad arrivare a 70,00€ mensili;
  • ISEE superiore ai 40.000,00€: l’assegno è sempre di 70,00€ per i primi due figli.

Qualora entrambi i genitori lavorino e la mamma ha meno di 21 anni, invece, gli importi sono pari a:

  • ISEE inferiore ai 15.000,00€: 225,00€ per figlio;
  • ISEE superiore ai 15.000,00€ ma inferiore o pari a 40.000,00€: spetta un assegno mensile che va dai 225,00€ per figlio per poi ridursi progressivamente fino ad arrivare a 70,00€ mensili;
  • ISEE superiore ai 40.000,00€: l’assegno è sempre di 70,00€ per i primi due figli, anche se entrambi i genitori lavorano.

Infine, in aggiunta a tutte le somme appena indicate, si applica una maggiorazione forfettaria di 100,00€ alle famiglie con quattro o più figli. Nel dettaglio - al netto delle maggiorazioni riconosciute a entrambi i genitori che lavorano o nel caso della mamma Under 21 - alle famiglie molto numerose spetta:

  • ISEE inferiore a 15.000,00€: per i primi due figli spetta un assegno di 175,00€, per i figli successivi al secondo spetta un assegno di 260,00€ e in più si ha diritto a una somma aggiuntiva complessiva di 100,00€;
  • ISEE superiore a 15.000,00€ ma inferiore a 40.000,00€: per i primi due figli l’importo si riduce fino ad arrivare a 50,00€, per i figli successivi al secondo l’importo scende fino a 65,00€, e in più si aggiungono i 100,00€ forfettari complessivi;
  • ISEE superiore a 40.000,00€: per i primi due figli l’importo è sempre di 50,00€, mentre per quelli successivi al secondo 65,00€. Vale anche in questo caso la maggiorazione di 100,00€ forfettaria.

Calcolo assegno unico per i figli disabili minorenni

Vengono poi riconosciute delle maggiorazioni per i figli disabili. In questo caso, però, non si guarda all’ISEE bensì alla situazione di disabilità. Alla quota spettante secondo le regole indicate nel paragrafo precedente, quindi, si aggiunge una maggiorazione di:

  • 105,00€ al mese per figlio minore non autosufficiente
  • 95,00€ al mese in più in caso di disabilità grave del figlio minorenne
  • 85,00€ al mese in più per il figlio minorenne con disabilità media

Calcolo assegno unico per figli maggiorenni

In alcune circostanze l’assegno unico e universale per i figli spetta anche a coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 21 anni. È necessario che questi si trovino in una delle seguenti situazioni:

  • frequentare un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea;
  • svolgere un tirocinio o avere un lavoro con reddito complessivo inferiore a 8.000,00€;
  • essere disoccupato in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
  • svolgere il servizio civile universale.

Per questi, la quota dell’assegno è calcolata sempre in base all’ISEE ed è pari a:

  • ISEE inferiore ai 15.000,00€: 85,00€ al mese;
  • ISEE superiore a 15.000,00€ e pari o superiore a 40.000,00€: l’importo si riduce fino ad arrivare a 25,00€ al mese;
  • ISEE superiore a 40.000,00€: l’assegno è sempre di 25,00€ mensili.

Calcolo assegno unico per figli maggiorenni disabili

Anche nel caso dei figli maggiorenni disabili si applicano delle maggiorazioni. Nel dettaglio, per coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 21 anni sull’importo riconosciuto in base all’ISEE si applica una maggiorazione di 50,000€.

Quando il figlio disabile ha più di 21 anni, invece, l’assegno viene riconosciuto secondo i seguenti criteri:

  • ISEE inferiore ai 15.000,00€: 85,00€ al mese;
  • ISEE superiore a 15.000,00€ e pari o superiore a 40.000,00€: l’importo si riduce fino ad arrivare a 25,00€ al mese;
  • ISEE superiore a 40.000,00€: l’assegno è sempre di 25,00€ mensili.

Maggiorazione transitoria per 2022, 2023 e 2024

Infine, proprio per mitigare le conseguenze del passaggio da ANF e detrazioni al solo assegno unico universale per figli a carico viene prevista una maggiorazione transitoria calcolata facendo la somma tra il valore teorico dell’assegno al nucleo familiare corrispondente al valore dell’ISR (indicatore della situazione familiare, componente che potete tranquillamente leggere dall’attestazione ISEE) e il valore delle detrazioni per figli a carico teoricamente spettanti ai genitori in corrispondenza dei rispettivi redditi IRPEF.

Da questo valore va poi sottratto l’importo dell’assegno unico percepito in base al proprio valore ISEE.

A tal proposito, per il valore dell’ANF bisogna consultare le tabelle A (per i nuclei familiari che comprendono entrambi i genitori) e B (per i nuclei monogenitoriali).

Assegno unico: tabella A allegata al decreto
Clicca qui per scaricare la tabella A e consultare tutti gli importi utili ai fini del calcolo della maggiorazione.
Assegno unico: tabella B allegata al decreto
Clicca qui per scaricare la tabella B e consultare tutti gli importi utili ai fini del calcolo della maggiorazione.

Per il valore della detrazione, invece, ci sono le tabelle C (nel caso in cui entrambi i genitori lavorino) e D (nel caso di un solo genitore con reddito). Il valore indicato in tabella va diviso per dodici.

Assegno unico: tabella C allegata al decreto
Clicca qui per scaricare la tabella C e consultare tutti gli importi utili ai fini del calcolo della maggiorazione.
Assegno unico: tabella D allegata al decreto
Clicca qui per scaricare la tabella D e consultare tutti gli importi utili ai fini del calcolo della maggiorazione.

La somma tra le due componenti, sottratta del valore base dell’assegno unico, ci dice quindi qual è il valore di quest’altra maggiorazione che verrà così riconosciuta:

  • al 100% per il periodo che va da marzo 2022 a febbraio 2023;
  • per i 2/3 per il periodo che va da marzo 2023 a febbraio 2024;
  • per 1/3 per il periodo che va da marzo 2024 a febbraio 2025.

Non spetta più, invece, a partire da marzo 2025. Attenzione: possono beneficiare di tale maggiorazione solamente i nuclei con ISEE inferiore a 25.000,00€ che lo scorso anno hanno beneficiato degli ANF.

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