Caos mercati in Turchia: cosa sta succedendo dopo la mossa di Erdogan

Violetta Silvestri

23 Marzo 2021 - 11:19

La Turchia resta nel caos finanziario dopo la sorprendente decisione di Erdogan di licenziare il governatore della banca centrale: azioni e lira a picco e crollo della fiducia, che succede?

Caos mercati in Turchia: cosa sta succedendo dopo la mossa di Erdogan

Turchia nel caos: le azioni sono crollate di nuovo oggi, 23 marzo, e la lira ha subito un altro tonfo sulla scia della inattesa decisione di Erdogan di licenziare il governatore della banca centrale del Paese.

Investitori, banche e depositanti locali stanno cercando di prevedere se l’istituto sia davvero sul punto di tagliare i tassi di interesse dopo la revisione della leadership del fine settimana. Il contendere, infatti, è proprio la politica sui tassi e le ripercussioni sull’inflazione, a livelli massimi nella nazione.

Intanto, la fiducia verso la Turchia, mercato emergente di strategica importanza per gli investitori, si sta erodendo: cosa succede e cosa aspettarsi nel Paese di Erdogan?

Turchia: mercati ancora scossi, la situazione

Martedì 23 marzo i mercati turchi continuano a subire la scossa della decisione di Erdogan, che nella giornata di lunedì 22 marzo ha scatenato un vero ciclone finanziario.

L’indice azionario principale della Turchia è sceso di oltre il 5%, innescando tonfi a livello di mercato per un secondo giorno consecutivo, mentre il selloff è continuato a seguito del licenziamento a sorpresa del capo della banca centrale nel fine settimana.

L’indice Borsa Istanbul 100 è sceso del 5,4% lunedì, prolungando il suo crollo più netto in quasi otto anni. Lo scambio è stato costretto a interrompere le negoziazioni il 22 marzo per intervalli di 30 minuti quando l’indicatore è sceso del 5% e poi del 7%.

L’industria bancaria turca e gli istituti di credito della nazione hanno guidato il calo delle azioni. Nella mattinata di martedì 23 marzo, intanto, tutti gli indici sono in marcata perdita.

Garanti Bank sta sprofondando di oltre l’8% alle ore 10:52. Ak Investment ha rimosso Garanti BBVA e Yapi Kredi, due istituti di credito turchi, dal suo portafoglio di investimento citando “la crescente volatilità del mercato”.

Quale scenario per la Turchia?

La disfatta di questi giorni a livello finanziario è solo l’ultimo episodio di un profondo tumulto che gli investitori in attività turche hanno subito negli ultimi anni.

In parte proprio a causa della pressione di Erdogan affinché il credito rimanga a buon mercato per sostenere la crescita economica, affermano gli analisti.

Charles Robertson, capo economista presso la banca di investimenti dei mercati emergenti Renaissance Capital, ha stimato su Financial Times che meno della metà degli investitori nei mercati emergenti globali era disposta a possedere attività turche già prima della notizia.

L’imprevedibilità di Erdogan rimane un forte rischio. Le agenzie di rating hanno affermato che i timori sono aumentati in Turchia da quando Kavcioglu, ora governatore della banca centrale, ha sposato il punto di vista non ortodosso condiviso dal presidente: gli alti tassi di interesse causano l’inflazione.

“La mancanza di informazioni del nuovo governatore fino a questo punto e le cose di cui ha scritto fino a una settimana fa penso sano motivo di vera cautela da parte di tutti”, ha detto Blaise Antin, capo della ricerca sovrana dei mercati emergenti a TCW a Los Angeles.

Lo scenario è molto cupo secondo gli esperti: la banca centrale turca è priva di riserve di valuta estera sufficienti per sostenere la lira per più del breve termine. Quindi, o la banca centrale si impegna a utilizzare i tassi di interesse come principale strumento politico per ridurre l’inflazione - cosa che è molto difficile ora - oppure dovranno introdurre controlli sui capitali.

La Turchia di Erdogan resta osservata speciale tra i mercati emergenti.

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