Secondo Ania è tempo di assicurare gli immobili contro eventi climatici. La proposta è di inserire l’assicurazione obbligatoria in Manovra, ma i consumatori temono le speculazioni. Cosa sappiamo?
Bisogna iniziare a mettere i soldi da parte per assicurare la propria abitazione (o più immobili) dai danni del maltempo o di altre catastrofi naturali? Giù le mani dai portafogli, perché il dibattito in merito non è certo concluso.
Da anni l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania) chiede che sia resa obbligatoria l’assicurazione per la copertura di danni agli immobili in caso di eventi climatici che possono creare danni.
La presidente di Ania Maria Bianca Farina ha chiesto di aprire un dibattito sul tema dell’assicurazione sui danni causati dalla crisi climatica. L’idea è di inserire l’obbligo direttamente nella Manovra. Una proposta simile, che adeguerebbe l’Italia ad altri Paesi europei, non è facile da digerire e non mancano le critiche di chi difende la categoria dei consumatori.
Assicurazione obbligatoria sulla casa: la proposta di Ania
La proposta da parte di Ania di far assicurare, obbligatoriamente, gli immobili contro maltempo e catastrofi naturali non giunge come una novità. Anche in passato era stata discussa, ma le proposte sono ancora tutte ferme.
Nel 2016 Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, aveva proposto di non lasciare la copertura assicurativa dei beni immobili alla libera iniziativa dei proprietari di questi. Una possibilità rischiosa per il nostro Paese che, secondo i dati, è tra i più colpiti in Europa da eventi “catastrofali” (NdR. termine assicurativo).
All’Italia, aveva sottolineato Farina, i danni dovuti al maltempo e altri eventi sono costati 58-60 miliardi in vent’anni.
Nel 2019 è la deputata Michela Rostan ha depositare una proposta di legge per un sistema di assicurazione obbligatoria sugli immobili, ma detraibile nella dichiarazione dei redditi. Secondo la proposta l’idea era di far pagare a chi aveva un immobile e non a chi ne era sprovvisto. Il principio di fondo era: “pagare tutti per pagare meno”.
Assicurazione obbligatoria sulla casa: la risposta dei consumatori
Mettere una nuova tassa sulla casa - così è percepita l’assicurazione obbligatoria - non mette mai tutti d’accorso. Secondo i consumatori si tratta di “una misura vergognosa”.
Le polemiche nascono sul rischio di speculazioni da parte delle compagnie assicurative. Secondo il presidente di Consumerismo No Profit, Luigi Gabriele, l’assicurazione obbligatoria arricchirebbe le casse delle compagnie di assicurazione e non difenderebbe davvero i cittadini.
Viene infatti da chiedersi perché debba essere il cittadino a pagare per il mancato controllo e l’assenza di prevenzione dello Stato sul territorio. L’assicurazione obbligatoria servirebbe per pagare i danni dovuti al cambiamento climatico, ma è una responsabilità dello Stato verificare e intervenire sul territorio e sul dissesto idrogeologico.
L’assicurazione, messa in questi termini, sembra essere un modo per deresponsabilizzare lo Stato dai propri impegni, soprattutto per quelli che in futuro saranno eventi (dovuti ai cambiamenti climatici) sempre più comuni.
Assicurazione obbligatoria sulla casa: ambiente e costi
Al momento l’assicurazione obbligatoria è solo una proposta, l’ennesima. La discussione è aperta più tra i consumatori che in alto, ma pone i cittadini davanti a uno degli effetti dei cambiamenti climatici. Non se ne è parlato al G20 o alla Cop26, ma ecco che arrivano le prime conseguenze del cambiamento climatico.
Non sono distanti da noi, come gli effetti in isole lontane, ma toccano il portafoglio di tutti i cittadini. I casi sono due: rimanere senza un’assicurazione e lasciare le future ricostruzioni al Governo (costi e tempi annessi) o dotarsi di una propria assicurazione, che secondo i calcoli di Ivass costerebbe in media 130 euro l’anno.
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