Chi è Alessandra Vella, il gip che ha rilasciato Carola Rackete?

Isabella Policarpio

4 Luglio 2019 - 17:22

Si chiama Alessandra Vella il gip che è finito nell’occhio del ciclone per aver rilasciato Carola Rackete. Ecco chi è.

Chi è Alessandra Vella, il gip che ha rilasciato Carola Rackete?

Alessandra Vella è il nome del gip di Agrigento che ha rilasciato la comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete, non confermando la misura cautelare dell’arresto, decisa inizialmente nei suoi confronti.

Subito dopo la decisione, la Vella è stata ricoperta di insulti su tutti i Social network, tanto che si è vista costretta a cancellare il suo profilo Facebook per fermare gli haters.

Ma Alessandra Vella non si piega all’odio della rete, e difende la sua decisione, dichiarando di voler continuare a svolgere il lavoro intrapreso.

Vediamo, nel dettaglio, chi è Alessandra Vella, biografia e carriera del gip che ha liberato Carola Rackete e che, per questo, ha scatenato una guerra su Facebook e Twitter.

Chi è Alessandra Vella, il gip di Agrigento che ha rilasciato Carola Rackete

Dopo Carola Rackete, la comandate della Sea Watch 3 che ha portato in salvo 42 migranti a Lampedusa e che, per questo, era stata arrestata dalla polizia italiana, ora è nell’occhio nel ciclone Alessandra Vella, il gip che non ha convalidato l’arresto.

Classe 1975, la Vella lavora nel Tribunale di Agrigento dal 2011, dopo aver trascorso alcuni anni di servizio a Caltanissetta ed essere stata la Presidente dell’Associazione nazionale magistrati.

Secondo la Vella, infatti, non ci sarebbero i presupposti per la conferma della misura cautelare dell’arresto, predisposta solo in presenza di gravi indizi di colpevolezza, pericolo di fuga e di inquinamento delle prove.

Subito dopo la decisione, Alessandra Vella è diventata protagonista di un’accesa battaglia sui Social, dove gli haters la stanno ricoprendo di insulti per aver liberato la Rackete. Tra questi, anche il Vicepremier Matteo Salvini ha dato il suo contributo, insinuando che la Vella “non abbia per caso bevuto un bicchiere di vino, magari con la capitana”.

Il giudice ha spiegato che la decisione di non convalidare l’arresto è dipesa dal fatto che nell’interrogatorio della capitana è emerso che non si è trattato di un atto eversivo, bensì dell’unico modo per portare in salvo delle vite umane, precisamente 42.

Dunque, in questo caso non ci sarebbero i presupposti per l’applicazione del Decreto Sicurezza bis, che non si estende alle azioni di salvataggio.

Nonostante la spiegazione, il popolo di Facebook e Twitter non ha smesso di insultarla, così che la Vella si è vista costretta a chiudere il suo account Facebook, ormai pieno di offese e minacce.

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