Alexei Navalny è morto in prigione: chi era l’attivista che in Russia era considerato come il principale oppositore di Vladimir Putin.
Alexei Navalny è morto in carcere. A comunicare la notizia è stato il servizio penitenziario federale russo come riportato dall’agenzia russa Tass.
Navalny era richiuso nella colonia penale n. 3 dell’Okrug autonomo di Yamalo-Nenets e, mentre stava facendo una passeggiata, avrebbe accusato il malore fatale.
“Il 16 febbraio di quest’anno, nella colonia correzionale n. 3, il detenuto Navalny A.A. si è sentito male dopo una passeggiata, perdendo quasi immediatamente conoscenza - si legge nel comunicato diffuso dagli organi russi -. Gli operatori sanitari dell’istituto sono immediatamente arrivati ed è stata chiamata una squadra medica di emergenza. Sono state eseguite tutte le misure di rianimazione necessarie, ma non hanno dato risultati positivi. I medici del pronto soccorso hanno confermato la morte del condannato. Si stanno accertando le cause della morte”.
Di recente Alexei Navalny era stato condannato ad altri nove anni di carcere. L’attivista considerato in Russia come il principale oppositore di Vladimir Putin, si trovava già in carcere dall’estate del 2021 dopo aver subito anche un avvelenamento.
Nel pieno della guerra in Ucraina, Navalny era stato ritenuto colpevole secondo il giudice del Tribunale che lo aveva nuovamente condannato di “ frode , ovvero ha rubato la proprietà di altre persone con l’inganno e violato la fiducia”.
A gennaio 2021 Navalny era stato condannato a 3 anni e 6 mesi per appropriazione indebita di 30 milioni di rubli ai danni dell’azienda Yves Rocher, mentre in passato era stato più volte fermato per aver partecipato in Russia a manifestazioni di protesta contro Putin per denunciare la corruzione dilagante nel suo Paese.
Ma chi era Alexei Navalny? Vediamo allora la biografia e la storia di questo avvocato e attivista russo che negli anni scorsi era stato descritto dal Wall Street Journal come “l’uomo che Vladimir Putin teme di più”.
Chi era Alexei Navalny: carriera politica e biografia
Alexei Navalny, 47 anni, era un avvocato, attivista anti-corruzione, membro del Consiglio di coordinamento dell’opposizione russa, leader e fondatore del Partito Democratico del Progresso - Russia del futuro, nonché il più accanito critico di Putin e del suo Governo.
Cresciuto in Ucraina in una famiglia di imprenditori - i suoi genitori possiedono una fabbrica di tessitura di cesti - si era laureato in giurisprudenza alla Peoples Friendship University of Russia, per poi specializzarsi in mercati finanziari perfezionando i suoi studi anche grazie a una borsa di studio a Yale.
Navalny si era sempre esposto senza timore: attivissimo su Twitter e YouTube - dove in totale aveva quasi 10 milioni di seguaci - pubblicando inchieste e materiali sulla corruzione in Russia, organizzando manifestazioni politiche e promuovendo le sue campagne.
Nella sua carriera aveva pubblicato decine e decine di report che hanno provato in modo schiacciante la corruzione nella Russia di Putin. Nel 2011 in un’intervista radiofonica aveva descritto il governo di Putin come un “partito di truffatori e ladri”.
Era stato una figura galvanizzante nelle proteste di massa, comprese le manifestazioni del 2011-12 innescate dalle notizie di brogli diffusi nelle elezioni parlamentari.
Tutto ciò lo aveva portato a svariati arresti, condanne sospese con motivi politici - in modo da impedirgli di candidarsi a future elezioni -, ma aveva anche vinto sei cause contro le autorità russe per un totale di 225.000 euro.
Nel 2013 si era candidato a sindaco di Mosca arrivando secondo contro il sindaco nominato da Putin; nel 2018 aveva cercato di candidarsi alle elezioni presidenziali russe ma era stato escluso sia dalla Commissione elettorale centrale russa sia dalla Corte suprema russa a causa di una condanna penale.
Nell’agosto 2020 era stato ricoverato in gravi condizioni dopo essere stato avvelenato con un agente nervino durante un volo da Tomsk a Mosca. Trasferito poi a Berlino per ricevere cure mediche adeguate, a gennaio era tornato in Russia e immediatamente arrestato a Mosca con l’accusa di violazione dei termini di una pena detentiva sospesa.
Non era la prima volta che qualcuno attentava alla vita dell’oppositore: nel 2017, un aggressore gli aveva lanciato un liquido antisettico in faccia danneggiandogli la vista. Nel 2019 era stato ricoverato in ospedale dopo un sospetto avvelenamento mentre era in prigione.
Il 16 febbraio 2024 Alexei Navalny è morto mentre si trovava in carcere, con le autorità russe che al momento hanno parlato di cause naturali del suo decesso.
L’ultima inchiesta pubblicata da Navalny e dalla FBK riguardava l’accusa a Putin di utilizzare fondi ottenuti in modo fraudolento per costruirsi la lussuosissima villa sul mar Nero in quella che è stata definita la più grande tangente al mondo.
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