Nuovo attacco informatico da parte del gruppo di hacker Anonymous nei confronti della Russia. Cosa sta accadendo, ma soprattutto chi sono i giustizieri mascherati contro il governo russo?
Una guerra si combatte su più fronti, anche quello “cyber”, nel vero senso della parola, ovvero di interazione tra uomo e computer. Così il gruppo di hacker Anonymous ha deciso di dichiarare “cyber war” al governo russo e di mettere a disposizione dell’Ucraina la tecnologia per rallentare la Russia.
Nelle ultime ore è circolata la notizia del controllo, da parte di Anonymous, delle trasmissioni televisive russe. Dopo la censura applicata da Vladimir Putin e la sua amministrazioni, ai danni della verità e della libera informazione, Anonymous ha deciso di agire. Inutile cambiare canale, tutti trasmettevano le immagini della guerra in Ucraina, le vittime e il dolore dei fratelli ucraini.
Il gruppo di hacker, l’esercito digitale composto da uomini e donne comuni, della “classe operaia” come si sono auto-definiti, non è nuovo ad azioni simili. In passato, e anche recentemente, hanno operato contro diversi governi, come quello egiziano e tunisino, hanno agito contro l’Isis e il KKK.
Ma quindi chi sono gli hacker dietro la maschera di Guy Fawkes e quali sono i suoi obiettivi?
Anonymous ha dichiarato guerra alla Russia
In risposta all’operazione di invasione e al tentativo di occupazione dell’Ucraina da parte russa - operazione che da quattro giorni si è trasformata in una guerra combattuta strada per strada - il gruppo di hacker conosciuto come Anonymous ha deciso di dichiarare ufficialmente guerra al governo russo.
Il messaggio è stato rilasciato tramite l’account Twitter del gruppo e recita brevemente:
Il collettivo Anonymous è ufficialmente in cyber guerra con il governo russo.
La reazione del collettivo di hacker giunge, almeno così sembra, dopo la richiesta di aiuto sui social. L’autore del post pubblicato e ricondiviso è Yegor Aushev, fondatore di un’azienda di sicurezza informatica e incaricato di organizzare la difesa dei servizi.
Cyber war: cosa sta facendo Anonymous in Russia
Anonymous si è data immediatamente da fare. Fin dalle prime ore dell’invasione della Russia ha iniziato ad attaccare il governo russo rendendo irraggiungibile il sito del Cremlino e della Duma. Gli altri obiettivi sensibili colpiti sono stati: il ministero della Difesa e le trasmissioni televisive.
Ultimo in ordine cronologico proprio il controllo della rete televisiva. In tutte le case le televisioni mostravano un solo e unico filmato, con un solo e unico scopo: mettere i cittadini russi di fronte alla verità della guerra in corso. Infatti, notizia di ieri, Vladimir Putin aveva ordinato una maggior censura su cosa era possibile mostrare, ogni tipo di programma doveva prima passare sotto il controllo del governo.
Anonymous salta la fila dei controlli e infila nei televisori un montaggio della guerra in corso. In sottofondo una canzone russa di Monatyk, che ha partecipato all’edizione dell’Eurovision Song Contest nel 2017.
Cos’è Anonymous: quando è nato e qual è il suo scopo
Il gruppo di hacker Anonymous di sé scrive, in un comunicato pubblicato su Twitter, di essere un progetto di collaborazione con attivisti di diversi Paesi. Sempre nella nota si dichiarano come un gruppo di persone della classe operaia che cerca un futuro migliore per l’umanità.
Il gruppo è vario e, anche se è composto da idee e opinioni politiche differenti, ha come principi di base, come valori:
- libertà di informazione
- libertà di parola
- verità
L’origine del gruppo si fa risalire al 2003, quando per la prima volta compaiono e iniziano a pubblicare in maniera anonima immagini e contenuti su “4Chan”. Fin dal principio Anonymous si ha dichiarato di essere “un’idea, è una bandiera che raduna chi vuole giustizia e gli onesti nel mondo”.
Quali sono state le azioni rivendicate da Anonymous più eclatanti?
Per la sua importanza storica, è molto probabile che l’attacco al governo russo verrà ricordato come una delle azioni più eclatanti di Anonymous. Certo, anche le azioni svolte in passato hanno un certo potenziale, come quando minacciarono Elon Musk.
Vediamone alcune:
- la chiesa di Scientology nel 2008: Anonymous ha rilasciato documenti sensibili e ha bloccato i siti della chiesa con attacchi DoS, cioè sovraccaricandoli;
- contro Visa e Mastercard nel 2010: il gruppo di hacker ha utilizzato attacchi DoS per criticare il blocco del sistema di pagamento con il quale si potevano fare donazioni a Wikileaks;
- Operazione KKK nel 2015: resero pubbliche le identità di oltre 1.000 membri del Ku Klux Klan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA